Inserire un impianto dentale senza bucare l’osso

mettere gli impianti dentali senza bucare l'osso
icona calendario 9 Novembre 2025     icona categoria Implantologia     Scritto da il Dott. Paolo Francesco Orlando

La ricerca di un impianto dentale “senza bucare l’osso” nasce da un desiderio comprensibile: sottoporsi a un intervento chirurgico con meno stress e fastidi post-operatori. È fondamentale chiarire subito un punto cruciale: l’osso mascellare o mandibolare deve essere sempre coinvolto e, tecnicamente, “bucato” per inserire la radice artificiale in titanio (l’impianto) e garantirne la stabilità a lungo termine.

L’espressione “senza bucare l’osso” si riferisce in realtà alla Chirurgia Guidata Flapless (o Transmucosa). Si tratta di un protocollo avanzato che consente di evitare l’incisione e il scollamento esteso della gengiva, riducendo i traumi ai tessuti molli.

L’implantologia dentale più moderna ha fatto passi importanti verso tecniche mininvasive, in modo da dare a ogni paziente tutto il comfort legato alla riduzione dei traumi che riguardano il parodonto e i tessuti molli.

Sottoporsi a un intervento di chirurgia non è mai piacevole ma i progressi in ambito implantologico consentono di ridurre al minimo i fastidi post operatori.

Gli impianti dentali sono una delle soluzioni più innovative che ancora oggi rivoluzionano costantemente l’odontoiatria moderna.

Grazie a soluzioni come gli impianti a carico immediato, all on four e all on six, è possibile avere denti fissi in meno di 24 h.

Vuoi approfondire: Come funziona l’implantologia a carico immediato

Alcuni pazienti ci domandano se sia obbligatorio bucare l’osso per inserire l’impianto dentale.

La risposta ovviamente è si.

Gli impianti dentali vengono ancorati saldamente all’osso in modo da renderli stabili e duraturi nel tempo.

Presso Dental Factor Firenze, l’implantologia mininvasiva è diretta dal Dott. Paolo Francesco Orlando, specialista in Chirurgia Odontostomatologica, combinando esperienza clinica trentennale con la precisione delle tecnologie digitali 3D.

L’implantologia dentale mininvasiva

I continui progressi dell’implantologia dentale hanno consentito ai pazienti di risolvere un problema che in tanti temono: sentire dolore dopo un intervento odontoiatrico a seguito del carico di un protesi.

Molti tendono a rimandare o a rinunciare all’impianto dentale proprio per i postumi con stati dolorosi, ma anche per le altre conseguenze come il gonfiore e l’edema.

Tutto questo si può affermare che appartiene ormai all’odontoiatria del passato.

Oggi non è più necessario ricorrere a un intervento chirurgico e all’applicazione dei punti di sutura per caricare un impianto dentale.

In altri termini, non è necessario scollare le gengive per posizionare gli impianti.

Chirurgia guidata flapless

L’implantologia Flapless (dall’inglese flap, lembo) è la massima espressione della mininvasività chirurgica in odontoiatria.

Dal progetto virtuale alla dima

La chiave di volta di questa tecnica è la pianificazione digitale totale:

  • Diagnostica 3D (TAC Cone Beam): L’intervento inizia con una TAC Cone Beam 3D, che fornisce una visione tridimensionale completa dell’osso, della sua densità e del percorso di nervi e seni mascellari.
  • Progettazione Virtuale: I dati della TAC vengono caricati in software dedicati. Il Dott. Orlando pianifica virtualmente la posizione, l’inclinazione e la profondità esatta di ogni impianto, ottimizzando il risultato protesico (Prosthetic-Driven).
  • Stampa della Dima Chirurgica: Viene realizzata una Dima Chirurgica stampata in 3D: una mascherina rigida che, posizionata in bocca, guida gli strumenti del chirurgo attraverso fori calibrati.

Mettere l’impianto dentale senza fastidi

Per tutti quei pazienti che non vogliono sottoporsi a un intervento chirurgico prima del posizionamento della protesi dentale fissa, si può asserire che è possibile evitare tutti i fastidi connessi.

La moderna implantologia computer guidata è la soluzione a questo annoso problema e consente con le tecniche mininvasive un’alta percentuale di successo.

L’intervento chirurgico che solitamente si effettua con le tecniche tradizionali, può essere di 2 tipi: a carico differito o a carico immediato.

Il carico differito di un impianto dentale è quello che si realizza durante diverse sedute, in attesa che l’osso disponibile sia perfettamente in grado di sostenere le sollecitazioni della masticazione nel tempo.

Il carico immediato, come dice la stessa definizione, è quello invece in cui l’impianto fisso viene posizionato contestualmente all’inserimento dei perni in titanio, che andranno a sostituire le radici dei pazienti con edentulia parziale o totale.

In entrambi i casi i pazienti devono affrontare la fase post operatoria che consiste in gonfiore, dolore e tumefazioni dopo che l’effetto dell’anestesia locale è scomparso.

A questo si associano anche la prescrizione di antidolorifici e antinfiammatori, al fine di lenire quanto più possibile i fastidi.

L’alternativa è l’implantologia transmucosa attraverso l’utilizzo di tecnologie informatiche di ultima generazione, che facilitano di molto il lavoro dell’odontoiatra e risparmiano al paziente i punti di sutura e tutto quello che ne consegue.

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L’implantologia computer guidata transmucosa

Mettere gli impianti dentali senza il bisturi è possibile?

L’implantologia computer guidata transmucosa consente di non incidere più la gengiva per posizione gli impianti dentali fissi.

È chiaro che gli impianti andranno ancorati nei punti individuati dalla tecnologia 3D, dovendo dunque bucare l’osso per inserire i perni in titanio, ma sempre in chiave mini invasiva e senza traumi per i tessuti molli.

Prima di procedere in tal senso è necessario effettuare una visita preliminare approfondita, con esami di diagnostica per immagini che possano verificare la disponibilità di osso, la qualità e la sua consistenza.

È questa una fase fondamentale che definisce quali siano quei pazienti idonei a essere trattati con questa nuova tecnica odontoiatrica.

Tutte le informazioni raccolte saranno inserite in un software 3D con il quale è possibile pianificare l’intervento nei minimi dettagli e con livelli di precisione altissimi.

L’implantologia computer guidata restituisce immagini dell’osso tridimensionali e consente di individuare quei punti dove dovranno essere collocate le protesi fisse.

I dati ottenuti serviranno per creare una mascherina in lattice conosciuta in gergo medico come “diga“, che sarà personalizzata per ogni paziente e che indicherà con la presenza di fori i punti in cui va caricato un impianto.

Con questa procedura e i supporti tecnologici più moderni è possibile evitare l’uso del bisturi, ridurre i tempi di intervento per il carico degli impianti dentali ed evitare di traumatizzare i tessuti molli e duri.

I materiali usati con l’implantologia computer guidata

l successo del posizionamento di un impianto dentale fisso senza incidere le gengive dipende fortemente dai materiali utilizzati.

Gli impianti in titanio-zirconia altamente biocompatibili, più sottili rispetto a quelli tradizionali, consentono di fornire denti fissi anche ai pazienti con poco osso nei mascellari.

Tuttavia, in caso di atrofia totale dell’osso, la procedura mininvasiva non è possibile e si devono utilizzare tecniche di rigenerazione ossea o impianti zigomatici, che richiedono interventi chirurgici complessi e coinvolgono i seni mascellari.

Pazienti che possono accedere all’implantologia mininvasiva

L’implantologia mininvasiva è una tecnica a cui possono accedere anche pazienti che in passato dovevano invece ripiegare sulle tecniche tradizionali o su impianti removibili.

Ne possono quindi beneficiare tutti coloro che hanno una quantità ridotta di osso, come gli anziani e chi è soggetto a parodontite, ma anche quelli che assumono farmaci anticoagulanti, chi soffre di diabete e chi assume medicinali per la rigenerazione ossea (bifosfonati).

Si tratta, in definitiva, di quei soggetti che non hanno una situazione clinica generale compatibile con interventi invasivi.

La stessa tecnica dell’implantologia mininvasiva è parimenti idonea a chi può accedere agli impianti a carico immediato.

Un odontoiatra professionista in coscienza non può procedere con questa tecnica su pazienti che non hanno una quantità e anche una qualità di osso parodontale sufficiente.

Si rischierebbe, infatti, il rigetto dell’impianto o, più precisamente, la perdita dell’impianto perché non è presente un adeguato sostegno e ancoraggio osseo.

I vantaggi degli interventi odontoiatrici mininvasivi

Sono diversi i vantaggi legati a interventi odontoiatrici mininvasivi, nello specifico quelli implantari.

L’obiettivo raggiunto di non dover più incidere le gengive e senza più la necessità di applicare punti di sutura, comporta una riduzione dei traumi e del dolore, che risultano quasi nulli.

I pazienti saranno soddisfatti nel sapere che ci sarà una guarigione in breve tempo e un ritorno agli impegni quotidiani, tra lavoro e famiglia, molto veloce rispetto al passato.

Si riduce anche la durata della terapia farmacologia antinfiammatoria e antidolorifica, limitando la stessa quantità dei medicinali.

Legato a questo aspetto diminuisce anche l’incidenza potenziale delle infezioni post operatorie e i costi dell’intervento, che richiede molto meno tempo.

Un ulteriore vantaggio è rappresentato dal poter mangiare fin da subito anche quei cibi solidi che in passato erano da evitare per diverso tempo, proprio a causa della presenza dei punti di sutura.

A tutto questo si aggiunge la restituzione al paziente della funzionalità masticatoria, di un risultato estetico che permette di sorridere liberamente e della perfetta articolazione dei suoni, grazie al ripristino degli elementi dentari mancanti.

L’attuazione di questa tecnica innovativa relativa all’implantologia computer guidata è possibile solo presso studi odontoiatrici di primo livello, che possono assicurare ai pazienti la professionalità adeguata e il rispetto di tutte quelle norme igienico sanitarie a garanzia della salute di medici e dei pazienti.

Impianto dentale quando non c’è l’osso

Fino a pochi anni fa mettere un impianto dentale nei casi di grave atrofia ossea sarebbe stato impensabile ma come abbiamo detto all’inizio dell’articolo l’implantologia ha fatto notevoli passi da gigante sia nelle tecniche che nei materiali.

Grazie all’innovazione apportata dalla ricerca ad oggi si possono mettere degli impianti in lega di titanio molto più sottili di quelli tradizionali ma ugualmente resistenti.

Ciò consente di inserire gli impianti dentali anche quando la presenza dell’osso è molto scarsa.

In caso di una completa recessione dell’osso sarà possibile mettere gli impianti ricorrendo alla rigenerazione ossea.

L’Implantologia quando l’osso manca: protocolli avanzati (Non Flapless)

Se la preoccupazione principale è l’assenza di osso, il Flapless non è sufficiente. In questi casi, il team di Dental Factor valuta protocolli chirurgici specifici che permettono di evitare l’innesto osseo massivo convenzionale, pur essendo chirurgicamente più invasivi del Flapless.

  • Atrofia Moderata (Impianti Corti e Rigenerazione): Si possono utilizzare impianti dentali corti, la cui efficacia è dimostrata dagli studi clinici [1], o si ricorre a procedure mirate di rigenerazione ossea (Sinus Lift, innesti) per ricostruire il volume necessario prima o contestualmente all’inserimento dell’impianto.
  • Atrofia Grave (Impianti Zigomatici e Pterigoidei): Nei casi di grave riassorbimento osseo dell’arcata superiore o posteriore, si ricorre a tecniche di ancoraggio extra-mascellare:
  • Impianti Zigomatici: Impianti più lunghi ancorati all’osso zigomatico (osso malare), un osso robusto e sempre disponibile, che bypassa totalmente la necessità di osso mascellare.
  • Impianti Pterigoidei: Impianti inseriti nell’osso pterigoideo, garantendo stabilità nella regione posteriore.

Queste soluzioni avanzate permettono al Dott. Orlando di offrire la riabilitazione con denti fissi anche ai pazienti a cui è stato detto che non c’era speranza.

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  • Esperienza: Oltre 25 anni di esperienza e Specializzazione in Chirurgia Odontostomatologica.
  • Tecnologia: Uso di TAC 3D, pianificazione digitale e Chirurgia Computer Guidata.
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Il tuo percorso inizia con una visita preliminare e un esame diagnostico completo per definire il piano di trattamento su misura per te.

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  • Telefono: 055 26 98 788
  • Orari: Lunedì – Venerdì: 9:30 – 19:30

 

Bibliografia e Riferimenti Clinici

  1. Implantologia e Impianti Corti: Esposito M, Grusovin MG, Maghaireh H, Worthington HV. Interventions for replacing missing teeth: different times for loading dental implants. Cochrane Database Syst Rev. 2013;3:CD003878.
  2. Prevenzione della Peri-implantite (Linee Guida Europee): Sanz M, et al. Prevention and treatment of peri-implant diseases: The EFP S3-level clinical practice guideline. J Clin Periodontol. 2023;50 Suppl 26:4-75.
  3. Accuratezza Chirurgia Guidata: Hajeer MY, et al. Digital versus conventional implant placement: a systematic review and meta-analysis of clinical outcomes. J Prosthodont Res. 2022;66(1):15-22.

Faq: Domande Frequenti

Il candidato ideale è il paziente che presenta una buona qualità e quantità di osso e che desidera ridurre al minimo l’invasività, il dolore e i tempi di recupero post-operatori. È particolarmente indicato per chi ha paura del dentista o per chi necessita di Carico Immediato.

L’uso della dima chirurgica (Chirurgia Guidata) riduce notevolmente i tempi operativi. L’inserimento di un impianto singolo può richiedere pochi minuti, mentre la riabilitazione di un’intera arcata è significativamente più veloce rispetto alla chirurgia a lembo tradizionale.

 

Sì. La Chirurgia Guidata Flapless è la tecnica d’elezione per i protocolli All-on-4/All-on-6 in casi clinicamente idonei, poiché permette di inserire tutti e quattro o sei gli impianti in modo preciso e di applicare la protesi provvisoria (carico immediato) in 24-48 ore con il minimo trauma.

 

Il dolore post-operatorio è drasticamente ridotto rispetto alla chirurgia tradizionale, ma non è garantito lo zero dolore. Il paziente può avvertire un lieve fastidio o un leggero gonfiore, che è facilmente gestibile con la comune terapia farmacologica prescritta dal medico.

Se l’osso è insufficiente, il Dott. Orlando valuta le opzioni chirurgiche avanzate: impianti zigomatici, impianti pterigoidei o l’uso di innesti ossei con rigenerazione. L’obiettivo rimane sempre quello di fornire una soluzione fissa e stabile, adattando la tecnica alla condizione anatomica.

dentista Paolo Francesco Orlando

Dott. Paolo Francesco Orlando

Chirurgo implantologo e odontoiatra che vanta una grande esperienza anche nell’innesto di impianti con poco osso. Iscritto all'ordine dei medici di Firenze con iscrizione albo di n. 967 si occupa di implantologia dentale e ortodonzia.

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