Gengivite nei bambini: cause, sintomi e rimedi

gengivite bambini
icona calendario 2 Settembre 2022     icona categoria Odontoiatria

Prevenire la gengivite nei bambini è fondamentale per la cura del cavo orale, di cui ci si deve occupare fin dalla più tenera età. Prestare attenzione alle gengive e ai denti vuol dire garantire condizioni di salute ideali non solo alla bocca, ma a tutto l’organismo nel complesso!

Se le gengive, i denti e in generale la bocca non vengono puliti in maniera adeguata, la placca batterica ha tempo e modo di causare molteplici danni, fra cui le carie e, appunto, le gengiviti. 

La gengivite nei bambini è insidiosa perché non causa un immediato dolore acuto, a differenza di quel che accade con la carie. Così, il problema si può aggravare con il passare del tempo senza che ci si renda conto della sua presenza.

Gengivite nei bambini: che cos’è

La gengivite nei bambini e negli adulti consiste in una infiammazione delle gengive, che si gonfiano e diventano più rosse del normale, presentando anche lesioni, stomatici e herpes diffusi in tutta la bocca. In presenza di gengivite, le gengive possono sanguinare in maniera spontanea. 

La principale ragione di tale problema è da individuare nella presenza, all’interno della bocca, di placca batterica. Quest’ultima consiste in un aggregato di germi, giallastro o incolore e dalla consistenza ruvida, che va a depositarsi sui denti; in molti casi la placca è visibile a occhio nudo pur essendo incolore, e comunque percepibile al tatto. 

Qualora non venga rimosso, l’accumulo di placca finisce per generare numerosi problemi, come il tartaro e – lo abbiamo già accennato – la gengivite.

Le conseguenze della placca

Ma che cosa c’entra la gengivite nei bambini con la placca?

Il fatto è che se essa non viene rimossa in maniera adeguata, i batteri si vanno a depositare in corrispondenza del solco gengivale, e danno origine a quelle che vengono definite tasche parodontali: si tratta di spazi di piccole dimensioni che agevolano la penetrazione dei batteri, i quali arrivano fino ai tessuti parodontali più in profondità o addirittura fino all’osso mascellare. 

La gengivite è un problema che può essere curato, esattamente come le carie o il tartaro. Tuttavia è importante non trascurarla, poiché in tal caso potrebbe dare origine a danni significativi, fra cui la parodontite.

La prevenzione della gengivite nei bambini

La gengivite nei bambini è provocata in primo luogo dalla mancata o non adeguata pulizia della lingua, delle guance e dei denti. I genitori, pertanto, devono convincere i piccoli a prestare attenzione alla propria igiene orale, che è fondamentale per il benessere complessivo del loro organismo.

Ai fini di una corretta prevenzione della gengivite nei bambini è opportuno, inoltre, badare al regime alimentare che si segue, dal momento che il pH della bocca può essere alterato, fra l’altro, da una dieta che comprende numerosi alimenti ad alto contenuto di zuccheri, a maggior ragione nel caso in cui la pulizia venga trascurata o comunque non sia praticata tutte le volte che il cibo entra a contatto con il cavo orale. A causa del pH acido, infatti, si può formare la placca, da cui derivano gengiviti e carie. 

Ecco spiegato il motivo per il quale è fondamentale insegnare ai bambini, sin da quando sono piccoli, a eseguire la cura orale e a seguire una dieta con non troppi zuccheri. 

Il cavo orale dei piccoli deve essere ispezionato in maniera regolare, così che si possa accertare la presenza di gengive arrossate o gonfie. 

Per altro nei piccoli si può riscontrare una situazione di sovraffollamento dentale che richiede il ricorso a un apparecchio ortodontico, il che può favorire la comparsa di una infezione: infatti la rotazione dei denti agevola l’accumulo di placca e favorisce lo sviluppo dei batteri. 

I bambini, insomma, devono essere abituati a sentire la bocca fresca e pulita. Inoltre, devono acquisire familiarità con la figura del dentista, proprio come avviene con il pediatra, per non esserne intimoriti.

Principali sintomi della gengivite nei bambini

Nel novero dei sintomi di una gengivite ci sono una lieve alitosi e il sanguinamento dei tessuti molli sensibili quando ci si lava i denti.

A tal proposito è bene ricordare che l’infiammazione dei tessuti molli inizia già a 24 ore di distanza dai primi depositi di placca batterica. È per questo motivo che si verifica il sanguinamento, dal momento che si accumula il sangue che trasporta gli anticorpi. Di conseguenza i vasi sanguigni risultano più permeabili, ed è per questo che il sangue fuoriesce. 

Si riduce pertanto il tono delle gengive, che sono meno attaccate al dente. Se la placca viene lasciata sedimentare in corrispondenza della base del dente, le gengive iniziano a ritirarsi, e il colletto resta scoperto.

I rimedi per la gengivite nei bambini

Che si parli di placca o di gengivite nei bambini, la cura è sempre possibile, ma – come si suol dire in questi casi – prevenire è sempre meglio che curare.

Quindi conviene agire in modo da scongiurare la possibilità che si verifichi una gengivite, prestando attenzione alla cura del cavo orale. Bisogna spazzolare sia i denti che la lingua usando uno spazzolino con le setole morbide; è utile impiegare lo scovolino e il filo interdentale ed effettuare risciacqui con un collutorio non aggressivo tutti i giorni. 

Inoltre, è importante portare il bambino alle visite di controllo dal proprio dentista di fiducia ogni 6 mesi ed effettuare l’igiene orale professionale.

A che cosa serve lo scovolino

È altrettanto opportuno imparare a utilizzare lo scovolino, che garantisce sollievo alle gengive ed è indicato nei casi in cui gli spazi interdentali siano piuttosto ampi e rendano inadeguato o non sufficiente l’uso del filo interdentale. 

Con lo scovolino, fra l’altro, si effettua un massaggio gengivale prezioso che contribuisce a migliorare non solo il flusso del sangue ma anche la salivazione, che riveste un ruolo di primo piano per combattere la placca. 

Nelle situazioni più gravi, il dentista può prevedere un trattamento con una terapia antibiotica, a maggior ragione nel caso in cui il bambino soffra anche di un arrossamento della gola accompagnato da uno stato febbrile.

dentista Paolo Francesco Orlando

Dott. Paolo Orlando

Chirurgo implantologo e odontoiatra che vanta una grande esperienza anche nell’innesto di impianti con poco osso. Iscritto all'ordine dei medici di Firenze con iscrizione albo di n. 967 si occupa di implantologia dentale e ortodonzia.

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