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La placca batterica, nota anche come placca dentale, rappresenta una sfida comune per la nostra igiene orale. Questa sostanza appiccicosa si forma sui denti quando i batteri presenti in bocca si mescolano con residui di cibo e saliva. Se trascurata, la placca può portare a problemi seri come carie, gengivite (infiammazione delle gengive) e, nei casi più gravi, può danneggiare i tessuti che tengono i denti in posizione, provocando la loro perdita (parodontite).
La nostra bocca è un ecosistema ricco, ospitando oltre 700 specie di batteri. Molti di questi sono innocui e vivono in equilibrio con noi. Senza una pulizia adeguata, la placca si accumula e indurisce, trasformandosi in tartaro e diventando un terreno fertile per i batteri nocivi, compromettendo le difese naturali dell’organismo e innescando infiammazioni nei tessuti che circondano e sostengono i denti. Inoltre, questi batteri possono metabolizzare gli zuccheri della dieta per produrre acido lattico ed altri enzimi, accelerando la demineralizzazione dello smalto dentale e facilitando l’insorgenza di carie.
Rimuovere la placca regolarmente è fondamentale. Questo si può fare mantenendo una buona igiene orale quotidiana, spazzolando i denti almeno due volte al giorno e utilizzando il filo interdentale per eliminare i residui di cibo e la placca dalle zone difficili da raggiungere. Inoltre, è importante sottoporsi a pulizie dentali professionali con una certa regolarità, per rimuovere la placca e il tartaro che non possono essere eliminati solo con lo spazzolino.
In questo articolo assieme al dott. Paolo Francesco Orlando, dentista esperto delle cliniche odontoiatriche Dental Factor, vediamo nel dettaglio cos’è la placca batterica, dalla sua formazione alle pratiche migliori per la sua rimozione e prevenzione. Attraverso la comprensione delle dinamiche che portano alla sua comparsa e sviluppo, insieme a consigli pratici su come mantenere una corretta igiene orale, si intende guidare il lettore verso un percorso di salute dentale ottimale.
Se hai la placca batterica e hai bisogno di una pulizia dei denti professionali puoi contattare Dental Factor. Per fissare un appuntamento al 055 26 98 788 o inviarci una mail a info@dentalfactor.it. Siamo operativi dal lunedì al venerdi dalle ore 9:00 alle ore 19:30
Cos’è la placca batterica
La placca batterica, chiamata anche placca dentale, patina dentaria o biopellicola orale, è una sostanza composta da batteri, opalescente e appiccicosa, che si attacca alla superficie dei denti.
È uno dei nemici principali della salute dei denti, essendo invisibile agisce subdolamente e attecchisce soprattutto negli spazi interdentali, nelle irregolarità dello smalto dentale, nelle superfici occlusali e in prossimità del colletto del dente o della gengiva.
Il miglior modo di contrastare l’azione della placca batterica è tenere una buona igiene orale, effettuare controlli periodici e pulizie dei denti professionali dal proprio dentista con regolarità.
In questo articolo affrontiamo in modo approfondito il tema della placca batterica: come individuarla e cosa fare per rimuoverla e prevenirla.
Approfondimento: batteri che causano la placca
I batteri responsabili della formazione della placca sui denti traggono energia principalmente dagli zuccheri presenti nel cibo che mangiamo. Questi zuccheri, che includono monosaccaridi come il glucosio, il galattosio e il fruttosio, disaccaridi come il lattosio (trovato nel latte), il maltosio (presente in alcuni vegetali) e il saccarosio (lo zucchero da tavola, il preferito dai batteri), così come i polisaccaridi come l’amido (un composto di glucosio usato dalle piante) e il glicogeno (usato dagli animali), forniscono il nutrimento necessario per la loro crescita. La cellulosa, un altro tipo di polisaccaride trovato in verdure come finocchi e sedano, non viene invece digerita dalla placca.
Poco dopo aver consumato zuccheri, i batteri iniziano a produrre acido lattico. Questo acido attacca i prismi dello smalto dentale, facilitando ulteriormente l’adesione dei batteri alle superfici dei denti. In aggiunta, i batteri della placca producono diversi tipi di enzimi che contribuiscono al processo di deterioramento dentale:
- Aminopeptidasi: Questi enzimi degradano le proteine presenti nello smalto, facilitando l’erosione.
- Pirofosfatasi: Solubilizzano i componenti inorganici dello smalto, accelerando il danno causato dall’acido lattico.
- Glicosil transferasi: Sono enzimi che favoriscono la produzione di polisaccaridi con alta capacità di adesione.
- Glicosidasi: Aiutano i batteri a scomporre gli zuccheri complessi, incluso quelli presenti nella saliva, rendendo più efficiente il loro metabolismo.
Questi processi dimostrano come l’alimentazione e la salute orale siano strettamente collegate, sottolineando l’importanza di una buona igiene dentale per prevenire la formazione di placca e proteggere la salute dei denti.
Come si forma la placca batterica
La placca dentale è una sostanza composta dai batteri che abitano nella nostra bocca e dalle sostanze provenienti dal cibo che mangiamo, come i carboidrati, gli zuccheri e i lipidi.
Queste sostanze nutrono i batteri presenti all’interno del cavo orale i quali continuano a proliferare.
Con il passare del tempo i batteri presenti nella placca diventano aggressivi e pericolosi per la salute dei denti.
La placca batterica inizia a formarsi subito dopo aver mangiato e, se non rimossa entro 8 ore, subisce un processo di mineralizzazione che dà origine al tartaro.
La placca dentale e il tartaro possono generare problemi anche gravi per la salute del cavo orale.
Possono provocare infiammazioni alle gengive (gengivite) che con il passare del tempo può degenerare in parodontite, una malattia che attacca e distrugge il parodonto (sistema di sostegno dei denti), causando la perdita dei denti (edentulia).
La formazione della placca batterica è un fenomeno complesso che inizia ben prima che ci si possa accorgere della sua presenza. Tutto ha inizio con una pellicola asettica, formata da sostanze idrofobe e macromolecole come le glicoproteine salivari. Questa pellicola inizialmente amorfa, acellulare ed organica, si adagia sulla superficie dei denti modificandone la carica e predisponendo così all’adesione dei batteri. La flora orale, ricca di centinaia di specie microbiche, trova in questo ambiente modificato il terreno fertile per aderire e proliferare.
Tra i primi colonizzatori troviamo i germi come lo Streptococcus mutans, insieme ad actinobatteri e fusobatteri, che grazie alle loro adesine e coadesine, non solo si ancorano meglio al dente ma iniziano anche a formare complesse colonie.
Man mano che questi microrganismi si moltiplicano, la placca si ispessisce, arricchendosi di ulteriori componenti salivari e cellulari, trasformandosi in una matrice elaborata. Questo habitat variegato favorisce l’arricchimento di specie anaerobiche, che adattano il loro metabolismo all’assenza di ossigeno, producendo acidi organici.
Questi acidi, prodotti dai batteri, iniziano a intaccare lo smalto dentale, rendendolo più vulnerabile. L’attacco acido porta alla demineralizzazione dello smalto, un processo che se non controllato, espone la dentina e la polpa sottostante ai batteri, innescando il processo carioso.
Se non la togliamo spazzolando i denti e usando il filo interdentale entro 8 ore, questa placca può indurirsi e trasformarsi in tartaro, una sostanza ancora più difficile da rimuovere. Inoltre, la placca e il tartaro possono causare infiammazioni delle gengive, portando a problemi più seri come la gengivite e, alla lunga, la parodontite, che può far perdere i denti.
Come si forma il tartaro
Se non si rimuove la placca batterica con un’attenta igiene orale quest’ultima subisce un processo di mineralizzazione che la trasforma in tartaro.
Il tartaro è una sostanza dura attaccata ai denti che non è possibile rimuovere con lo spazzolino e il filo interdentale. L’azione congiunta dei batteri e del tartaro danno origine nel tempo alla malattia parodontale. Quando la presenza del tartaro intacca le tasche parodontali potrebbe essere necessario effettuare un curettage gengivale.
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Come si rileva la presenza della placca batterica
Per rilevare la placca batterica è possibile ricorrere alle apposite pastiglie rilevatrici di placca le quali, attraverso un apposito e innocuo colorante, riescono a mettere in evidenza la placca, colorandola.
La placca colorata sarà facilmente individuabile e potrà essere rimossa correttamente tramite l’igiene orale quotidiana.
Il tartaro, al contrario della placca dentale, è visibile ad occhio nudo anche senza ricorrere alle pastiglie rivelatrici ma per rimuoverlo sarà necessario effettuare una pulizia dei denti professionale dal proprio dentista di fiducia.
Inizialmente il tartaro si presenta con una colorazione giallastra che, con il passare del tempo, tende al marrone fino ad arrivare al verde scuro e al nero nei casi più gravi.
La migliore soluzione per rimuovere la placca batterica è lavarsi i denti tutti i giorni dopo ogni singolo pasto e passare il filo interdentale accuratamente tra dente e dente massaggiando la gengiva delicatamente.
Soprattutto la sera dedicate qualche minuto in più a spazzolare i denti in quanto nelle ore di riposo i batteri della placca sono più liberi nella loro azione nociva.
Al fine di prevenire l’accumulo di placca batterica e di tartaro è importante effettuare sedute di igiene professionale dal proprio dentista almeno 2 volte l’anno, una ogni sei mesi.
Prevenzione
La prevenzione è la strategia più efficace per combattere la placca batterica e mantenere una buona salute orale. Seguire il principio “meglio prevenire che curare” è essenziale quando si tratta di proteggere i denti e le gengive da potenziali problemi.
Una pulizia quotidiana accurata e le visite regolari dal dentista sono fondamentali per tenere a bada la placca e prevenire disturbi come gengiviti e parodontiti.
L’uso del filo interdentale e degli scovolini in silicone rappresenta un primo passo cruciale nella cura del sorriso, permettendo di eliminare i residui di cibo e la placca dalle zone più difficili da raggiungere con lo spazzolino.
Per una pulizia ancora più efficace, molti dentisti raccomandano lo spazzolino elettrico. Grazie alla sua tecnologia avanzata, pulisce i denti in modo più profondo e preciso, riducendo il rischio di spazzolamento improprio. Non dimentichiamo poi l’importanza del puliscilingua, strumento utile per rimuovere i batteri depositati sulla superficie linguale.
Il collutorio, con la sua azione disinfettante, non solo contribuisce a mantenere l’igiene orale ma stimola anche la microcircolazione sanguigna nelle gengive, offrendo un ulteriore livello di protezione.
Un altro aspetto fondamentale nella prevenzione della placca è rappresentato dalle scelte alimentari.
Ridurre il consumo di zuccheri e carboidrati complessi può significativamente diminuire il rischio di accumulo di placca. L’utilizzo di un dentifricio al fluoro, inoltre, rinforza lo smalto dentale proteggendolo dagli attacchi acidi e dall’erosione.
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Conoscere gli strumenti giusti per la cura orale quotidiana, come scegliere lo spazzolino e il dentifricio più adeguati, sono passaggi chiave per una prevenzione efficace. Mantenere questi semplici ma importanti comportamenti può fare la differenza nella salute del cavo orale, garantendo un sorriso sano e brillante.
Come lavare i denti per rimuovere la placca
È importante prestare attenzione al corretto modo di spazzolare i denti.
Per rimuovere la placca batterica in modo efficace bisogna eseguire un movimento verticale delicato, tenendo lo spazzolino a 45 gradi, che vada dalla gengiva verso il dente e mai il contrario.
Spazzolare i denti al contrario potrebbe far arretrare le gengive, cerca di lavare i denti nel modo corretto.
Anche l’utilizzo del filo interdentale permette di rimuovere la placca batterica e i residui di cibo negli spazi interdentali, laddove lo spazzolino non riesce ad arrivare.
Infine, utilizzare un colluttorio antiplacca può aiutare a rimuovere efficacemente la placca e a mantenere i denti sani e forti. Per effettuare gli sciacqui consigliamo un colluttorio non aggressivo a base di clorexidina.
A chi rivolgersi per rimuovere la placca batterica
Hai la placca batterica o il tartaro attaccato ai denti?
Per affrontare la problematica della placca batterica e del tartaro, è fondamentale rivolgersi a specialisti in grado di offrire una cura professionale e mirata. Dental Factor rappresenta una solida realtà in questo ambito, guidata dall’esperienza e dalla competenza del Dott. Paolo Francesco Orlando, il miglior parodontologo di Firenze.
Presso le cliniche Dental Factor, situate in punti strategici come Firenze, Empoli e Ponsacco, i pazienti possono beneficiare di trattamenti odontoiatrici all’avanguardia per eliminare efficacemente placca e tartaro, garantendo così la salute del cavo orale.
Il Dott. Orlando e il suo team di professionisti altamente qualificati si dedicano a fornire cure odontoiatriche di eccellenza, utilizzando tecnologie moderne e tecniche avanzate per assicurare risultati ottimali. L’approccio personalizzato e l’attenzione ai dettagli sono al centro della filosofia di Dental Factor, con l’obiettivo di soddisfare le esigenze specifiche di ogni paziente e migliorare la loro salute dentale.
Per ulteriori informazioni sui servizi offerti o per prenotare un appuntamento, è possibile contattare Dental Factor al numero 055 26 98 788 o tramite email all’indirizzo info@dentalfactor.it. Gli studi sono aperti dal lunedì al venerdì, dalle 9:00 alle 19:30, pronti ad accogliervi e a fornirvi le migliori soluzioni per la cura del vostro sorriso.
Dott. Paolo Francesco Orlando
Chirurgo implantologo e odontoiatra che vanta una grande esperienza anche nell’innesto di impianti con poco osso. Iscritto all'ordine dei medici di Firenze con iscrizione albo di n. 967 si occupa di implantologia dentale e ortodonzia.