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Che cos’è il bruxismo
Con il termine bruxismo si indica una problematica legata al cavo orale, ad oggi tra le più diffuse e trattate nel campo dell’odontoiatria.
Conosciuto anche come digrignamento dei denti, il bruxismo è un comportamento inconscio, attuato dal soggetto che ne soffre in momenti in cui non è in grado di accorgersene.
Il bruxismo si manifesta tipicamente durante le ore notturne, e quindi mentre la persona dorme; non è raro però che esso si manifesti anche durante la veglia, tanto che si parla anche di bruxismo diurno.
In questo secondo caso è facile che il bruxismo si presenti quando il soggetto è mentalmente molto concentrato in qualcosa.
Il soggetto che è affetto da questa patologia tende a stringere inconsapevolmente mascella e mandibola, come si fa quando si mastica il cibo, ma a bocca chiusa e causando lo sfregamento dei denti dell’arcata superiore contro quelli dell’arcata inferiore.
Questo movimento inconscio, specialmente se perdura nel tempo, può portare ad una serie di fastidi e problematiche. Vediamo brevemente quali sono le principali.
Sintomi del bruxismo e problematiche derivanti
Dal momento che come abbiamo già evidenziato il bruxismo è un atteggiamento inconscio, quasi sempre la persona che ne soffre non ne è affatto consapevole.
Per questo si presentano nello studio odontoiatrico pazienti che lamentano dolori diffusi all’interno della bocca, senza saperli localizzare con precisione; dolori al viso, all’altezza delle tempie, della mandibola, delle gote.
Dolori che a volte si fanno sentire soprattutto al mattino appena svegli, accompagnati da un senso di stanchezza.
Questi sono i primi e più evidenti sintomi del bruxismo, perché quei dolori diffusi, riconducibili al cavo orale ma impossibili da associare ad uno o più elementi dentali in particolare, sono dovuti allo sforzo continuo e perpetrato durante le ore del sonno (ma non solo) di serrare e digrignare i denti, coinvolgendo tutti i muscoli facciali e quelli dell’apparato temporo-mandibolare in particolare, che inevitabilmente ne risultano affaticati ed indolenziti.
Da questo possono derivare altre problematiche, come frequenti mal di testa, stanchezza persistente o addirittura insonnia perché non si riesce a riposare bene, ma anche fastidi non immediatamente riconducibili al bruxismo, come dolori muscolari, tensione tra il collo e le spalle, o mal di schiena.
La salute del cavo orale ha un impatto molto maggiore di quanto si pensi su tutto l’organismo ed è in particolar modo collegato alla nostra postura.
L’impatto peggiore a lungo termine che un bruxismo non trattato può causare riguarda però i denti: il digrignamento costante porta allo sfregamento delle arcate dentali l’una contro l’altra, e le parti più esterne dei denti, ovvero lo smalto e la dentina, verranno danneggiate.
Questo causerà un livellamento dei denti, che invece di conservare la loro forma diventeranno appiattiti.
L’abrasione della superficie dentale potrà dare origine ad altre problematiche funzionali, come ad esempio l’ipersensibilità a cibi e bevande fredde o calde e la malocclusione.
Il livellamento dei denti potrebbe infatti modificare i punti di contatto tra le due arcate, alterando significativamente il modo di masticare del paziente o il modo in cui arcata superiore ed inferiore si incontrano quando si chiude la bocca.
Nel prossimo paragrafo vedremo meglio cosa si intende per malocclusione.
Possibili cause del bruxismo
Tra le cause scatenanti del bruxismo può esserci la malocclusione.
Le arcate dei denti, superiore ed inferiore, sono fatte per combaciare in un certo modo quando vengono a contatto, ovvero quando si chiude la bocca.
Un’occlusione corretta è quella che vede combaciare perfettamente molari superiori ed inferiori a bocca chiusa.
Questo può non avvenire per varie cause, ad esempio perché i denti sono storti e non si è mai intrapreso un trattamento ortodontico per correggerli, oppure per situazioni più complesse la cui risoluzione necessiterebbe di un intervento più invasivo, come un intervento chirurgico nel caso in cui la maloclussione sia dovuta alle ossa facciali.
In ogni caso, una malocclusione pre-esistente può essere uno dei fattori del bruxismo, così come al contrario il bruxismo non trattato può a lungo termine causare una malocclusione.
La causa più comune del digrignamento dei denti però è sicuramente lo stress.
Ansia e stress sono ormai sintomi di malessere psicologico e mentale di cui, solo in determinati periodi o costantemente, soffre un’altissima percentuale della popolazione mondiale.
E tra i disturbi psicologici, ansia e stress sono quelli che più frequentemente, se non presi in considerazione dal soggetto ed adeguatamente analizzati, si manifestano sul piano fisico, e quindi con dolori, fastidi e ripercussioni sul corpo. Tra cui, appunto, molto spesso il bruxismo.
Bruxismo: trattamenti e soluzioni
Se ci si accorge di presentare uno o più sintomi tra quelli sin qui elencati, sarebbe consigliabile approfondire la questione, rivolgendosi ad un professionista.
Il dentista avrà cura di fare una visita approfondita, e qualora il bruxismo venga riconosciuto come causa delle problematiche del paziente, si discuteranno insieme le possibili soluzioni.
Nella maggior parte dei casi, viene consigliato l’uso di un bite.
Il bite è un apparecchio mobile, da indossare la notte, che ha varie funzioni: la prima è quella di proteggere i denti dal digrignamento, prevenendo quindi la corrosione delle superfici.
Il secondo beneficio è che, grazie alla sua struttura, impedisce la contrazione involontaria della muscolatura, facendo provare al paziente un senso di sollievo e rilassamento in quelle zone del viso che percepiva come dolenti e costantemente affaticate.
L’importante è sempre rivolgersi ad un professionista, ed evitare di acquistare un bite generico di quelli che si possono trovare in farmacia.
Esistono infatti bite di diverso tipo, come ad esempio il bite miorilassante, il bite funzionale, il bite sportivo e così via, e solo un odontoiatra saprà individuare il dispositivo adeguato per migliorare la vostra salute.
Ogni bocca e dentatura è diversa dall’altra, per questo è impensabile che un bite universale possa andare bene per chiunque.
L’odontoiatra analizzerà il caso specifico di ogni paziente, e con l’aiuto di un odontotecnico realizzerà un bite su misura che avrà una vera efficacia sulla qualità di vita della persona.
Dal momento che, come abbiamo spiegato antecedentemente, il bruxismo molto spesso ha alla sua radice una forte componente psicologica, non di rado l’odontoiatra porta l’attenzione del paziente anche su questo.
Non bisogna stupirsi quindi se durante la visita ci si sente porre domande legate allo stress, all’ansia, al tipo di periodo che si sta affrontando.
Se così fosse, il bite da solo potrebbe essere un semplice palliativo: per questo molto spesso viene consigliato anche di provare una cura omeopatica per ridurre lo stato di stress, di fare dei massaggi facciali e su collo e spalle, e più in generale di inserire nella propria quotidianità qualcosa che favorisca il rilassamento.
Come prevenire il bruxismo
Una vera e propria prevenzione per il bruxismo non esiste.
Tuttavia, essendo fortemente legato al benessere psicofisico e manifestandosi in particolar modo durante le ore del sonno, è possibile ridurre il rischio di soffrirne avendo particolare cura della propria routine serale.
Si consiglia di costruire delle abitudini che aiutino a staccare la mente dalla giornata appena conclusa o dal pensiero di tutte le cose da fare in quella successiva.
Godersi a pieno la serata e predisporsi il più possibile per una notte di riposo rigenerante.
Alcune cose che aiutano in questo senso sono, ad esempio, cenare presto in modo da dare il tempo al nostro organismo di digerire; accendere luci soffuse che favoriscono il rilassamento; fare un bagno o una doccia calda; evitare di stare davanti agli schermi fin da due ore prima del momento in cui intendiamo andare a letto, perché le luci blu degli schermi tengono svegli.
Leggere piuttosto un buon libro, e bere una camomilla o una tisana.
Anche l’odore della lavanda aiuta a distendere i sensi e ad addormentarsi.
Dott. Paolo Orlando
Chirurgo implantologo e odontoiatra che vanta una grande esperienza anche nell’innesto di impianti con poco osso. Iscritto all'ordine dei medici di Firenze con iscrizione albo di n. 967 si occupa di implantologia dentale e ortodonzia.