Agenesie dentali: cosa sono, rimedi e consigli

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icona calendario 9 Settembre 2022     icona categoria Estetica Dentale

Agenesie dentali: cosa sono

Con agenesie dentali  si fa riferimento al il fenomeno legato alla mancanza congenita di uno o più denti .

Tale condizione, solitamente, è ereditaria e si manifesta a seguito della disfunzione del follicolo dentale, ovvero la parte che dà vita al dente e che ne determina la crescita e il corretto sviluppo.

I denti, elementi fondamentali per la bocca, possono arrivare a non svilupparsi anche a seguito di problemi legati all’alimentazione o ad ambienti tossici, oltre che a fattori genetici.

Le principali anomalie che si registrano nel cavo orale riguardano, in prima analisi, la forma e la posizione degli elementi dentali oppure, nel caso delle agenesie, si ha una mancanza totale o parziale dei denti.

Con il termine “agnesia” in medicina si indica la mancaza di un oragano fin dalla nascita; Le agenesie dentali sono una patologia caratterizzata dalla mancata formazione dei denti fin dalla nascita.

Nel caso di una parziale mancanza di denti, in particolare, oltre a rappresentare un danno funzionale per la bocca, ha anche un impatto visivo negativo, incidendo non solo a livello fisico, ma anche psicologico dell’interessato.

Denti maggiormente soggetti ad agnesia

I denti maggiormente interessati dalle agenesie dentali sono gli incisivi laterali dell’arcata inferiore; vi sono, poi, anche altre forme di tipo grave in cui si ha la totale assenza dei denti.

Qualsiasi sia la tipologia di disfunzione, tale condizione rende necessario l’intervento di un dentista specialista che si occuperà di individuare le cause delle agenesie, sviluppando la giusta cura per trattarle.

Una vita senza denti, ovviamente, non è minimamente pensabile, pertanto è molto importante riconoscere determinate patologie del cavo dentale e cercare di porvi rimedio.

Se hai necessità di curare un agnesia dentale contattaci.

Qui di seguito andremo a fare luce, nel dettaglio, sulle diverse tipologie di agenesie dentali, focalizzando l’attenzione sulle cause e gli effetti che possono portare a chi ne soffre e quali sono i rimedi per curarle.

Tipologie di agenesie dentali e le loro cause

Possiamo distinguere tre diverse tipologie di agenesie dentali a seconda della tipologia e numero di denti coinvolti.

La più grave di queste si chiama ablastodonzia e riguarda l’assenza totale di dentatura; se, invece, si registrano meno di 6 denti si parla di agenesia multipla od ologodonzia, mentre l’ipodonzia riguarda l’assenza di un numero di denti inferiore a 6 e quindi fa riferimento a una agensia di tipo parziale.

Individuare la corretta tipologia di agenesia è, pertanto, fondamentale per intraprendere la giusta terapia da seguire.

Cause

Prima di fare luce sui rimedi, però, occorre fare chiarezza sulle cause di tale fenomeno.

Le agenesie dentali, come accennato, sono spesso di origine ereditaria e genetica; esistono però, altri fattori scatenanti che possono riferirsi a:

  • Rachitismo;
  • Infezioni;
  • Traumi del follicolo dentale;
  • Effetti collaterali legati a sedute di chemioterapia.
  • Squilibri ormonali;
  • Malattie del metabolismo del calcio;
  • Grave malnutrizione;

Tale fenomeno può portare a malocclusioni, affollamento dentale o scorretto posizionamento dei denti che possono arrivare ad inclinarsi a seguito dello spazio vuoto causato dagli elementi adiacenti.

Dentista pediatrico e diagnosi delle agenesie dentali

La mancanza dei denti è una condizione che può interessare chiunque, ma è soprattutto in età pediatrica che si manifestano i primi sintomi di agenesie dentali.

Grazie ai supporti dei dentisti pediatrici è possibile diagnosticare in tempo questo fenomeno, avvalendosi dell’esame radiografico svolto durante le visite di controllo.

Lo specialista, in questi casi, può accorgersi della mancanza di denti sotto quelli da latte, quindi ancor prima che escano i denti permanenti.

Tale anomalia comporta la possibilità che i denti adiacenti allo spazio mancante tendano ad avvicinarsi, alterando, quindi, la formazione delle arcate dentali.

Ovviamente tali ipotesi, se dovessero verificarsi, comporterebbero una serie difficoltà per il bambino, in quanto si troverebbe nella sfortunata condizione di dover svolgere le attività principali del cavo orale senza quei denti che ne determinerebbero le giuste funzionalità.

Quali sono i rimedi in questi casi

Quando si parla di agenesie dentali, specialmente in età pediatrica, occorre effettuare periodicamente dei controlli da uno specialista.

Solo con una visita accurata dei denti da latte si potrà avere il corretto monitoraggio della situazione nel cavo orale e capire se è possibile sfruttare il più possibile questi elementi temporanei che sopperiscano alla mancanza del dente permanente.

Difatti, esistono casi in cui i denti decidui durino molto più a lungo rispetto alla norma ed è importante, in tali circostanze, sfruttare la situazione il più possibile.

Far svolgere a loro la funzione primaria all’interno del cavo orale è quindi una buona occasione per andare avanti effettuando solo controlli regolari.

Una volta raggiunta l’età adulta, poi, se la situazione lo impone, lo specialista potrà valutare la possibilità di estrarre il dente o sostituirlo con un impianto dentale.

L’implantologia, infatti, rappresenta la tecnica essenziale per riempire lo spazio causato dai denti mancanti e ciò si ottiene mediante protesi artificiali come corone o ponti dentali.

Tale trattamento, quindi, può avere luogo soltanto dopo la valutazione gengivale dell’interessato e anche in base alla sua età; questo rimedio, infatti, può riguardare solo pazienti che abbiano superato i 17 anni. Prima di questo periodo, come accennato, si potrà solo eseguire un corretto monitoraggio attraverso le visite di controllo.

Nel caso, ad esempio, dovesse mancare un incisivo, lo spazio mancante sarebbe colmato con un ponte provvisorio e, una volta raggiunta un’età idonea, si potrà procedere con l’installazione dell’impianto.

Esistono poi condizioni più rare che comportano assenza di molari o premolari; in questi casi gli specialisti si avvalgono dell’ortodonzia, ovvero utilizzano apparecchi fissi o mobili, permettendo di chiudere gli spazi che si vengono a creare e conservando, così, i denti naturali.

Qualunque sia l’entità dell’anomalia, normalmente il dentista pediatrico non interviene subito nel caso si dovesse trattare di bimbi di età inferiore ai 4 anni; si parla, infatti, di bimbi troppo piccoli che potrebbero non essere collaborativi.

Cause delle agenesie dentali nei bambini

Come abbiamo visto, le agenesie dentali colpiscono il follicolo dentale, ovvero la parte in cui risiede il dente permanente e una sua compromissione o disfunzione fa sì che l’elemento non si sviluppi e non cresca.

Già nei più piccoli, come accennato, ci si può accorgere della presenza di tale fenomeno e diverse possono essere le cause scatenanti.

Escludendo il fattore più rilevante, ovvero quello dell’eredità genetica, ci sono altre situazioni che determinano l’insorgenza di agenesie dentali.

L’alimentazione, ad esempio, può inficiare sulla corretta crescita dei denti, specialmente nelle diete con basso apporto di vitamine; anche condizioni fisiologiche come traumi e infezioni causano agenesie dentali, così come la presenza di determinate patologie, quali ad esempio la Sindrome di Down.

Alla luce di questi fattori, dunque, si rende chiara la necessità di effettuare periodicamente visite dentistiche, specialmente quando i soggetti in questione sono bambini.

Alla loro età, infatti, molte delle problematiche legate al cavo orale possono essere recuperate nel tempo, andando a scongiurare interventi più invasivi in età adulta, fino ad arrivare addirittura a interventi chirurgici.

La prevenzione, dunque, è l’arma fondamentale per contrastare ogni tipo di problema inerente la bocca e le arcate dentali; affidarsi ad degli esperti professionisti in campo ortodontico riuscirà ad arginare problemi sia a livello estetico che funzionale.

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dentista Paolo Francesco Orlando

Dott. Paolo Orlando

Chirurgo implantologo e odontoiatra che vanta una grande esperienza anche nell’innesto di impianti con poco osso. Iscritto all'ordine dei medici di Firenze con iscrizione albo di n. 967 si occupa di implantologia dentale e ortodonzia.

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