Pulpite dentale: cos’è, sintomi e cura

pulpite dentale
icona calendario 11 Febbraio 2022     icona categoria Endodonzia

La pulpite dentale è una infiammazione della polpa dei denti: o meglio, a un processo infiammatorio che, se non curato in tempo, rischia di degenerare e portare alla formazione di altre patologie.

Nel momento in cui la malattia diventa cronica, ci sono pericoli come la necrosi della polpa – la quale, dunque, va devitalizzata e rimossa parzialmente.

Una diagnosi precoce e un intervento tempestivo effettuato da dentisti esperti nella cura di patologie del cavo orale, consente di fermare progredire della pulpite acuta, impedisce che la malattia si cronicizzi e che la mancanza di flusso sanguigno causi una necrosi della polpa.

Per questo motivo consigliamo di effettuare controlli periodici dal proprio dentista di fiducia e di effettuare una pulizia dei denti professionale almeno ogni 6 mesi.

Cos’è, esattamente, la polpa dentaria?

La polpa dentaira è la sezione più interna del dente: un tessuto molle in cui si trovano arteriole, venule, terminazioni nervose e i cosiddetti odontoblasti (cellule a cui si deve la formazione della dentina, che va a costituire gli strati duri dei denti).

Capiamo, quindi, quanto sia importante provvedere alle buone condizioni della polpa dentaria e contrastare patologie come la pulpite.

In questo articolo approfondiremo quali sono le cause della pulpite,  i sintomi, e come è possibile prevenire e curare la pulpite.

Cause della pulpite dentale

La causa principale della pulpite dentale ha origine da un’infezione batterica.

Questa, di solito, è connessa a sua volta a una carie dentale: la demineralizzazione dello smalto e della dentina, che provoca al dente danni più o meno gravi.

I batteri presenti nella bocca producono una serie di sostanze acide, che perforano il dente fino ad arrivare alla polpa.

Il progredire della patologia spesso degenera danno origine alla pulpite.

Altre cause che danno origine alla pulpite dentale sono da ricercarsi in abitudini sbagliate, come una masticazione scorretta e una scarsa igiene orale, il bruxismo (quel comportamento che consiste nel serrare con forza i denti, volontariamente o involontariamente nel sonno), traumi ai denti o per altre malattie come la parodontite.

Tutti questi sono fattori minori, poiché nella maggioranza dei casi la pulpite dentale è determinata dalle carie trascurate.

Comunque possono contribuire tantissimo all’insorgere del disturbo.

Gli stadi della pulpite dentale

stadi pulite dentale

 

Come si manifesta la pulpite dentale: i sintomi

Nella maggior parte dei casi la pulpite si riconosce solo quando è in una fase avanzata.

Infatti nella fase iniziale questa patologia non presenta particolari avvisaglie o campanelli d’allarme che ci fanno avvertire la sua presenza.

Per questo motivo è indispensabile fare controlli regolari dal dentista, e lavare sempre i denti con la massima meticolosità.

Il sintomo principale della pulpite è il mal di denti.

Esso non è fisso e non si presenta allo stesso modo in tutte le persone: può essere di varia intensità, intermittente o più persistente, e non di rado si accentua mentre si mangia (soprattutto cibi dolci).

Molto spesso quando siamo affetti da pulpite si manifesta anche l’ipersensibilità dentale e il dolore provocato dalla pulpite si accentua fortemente quando consumiamo cibi troppo caldi o troppo freddi a causa dei denti sensibili.

I denti soggetti a pulpite risentono più del normale degli zuccheri e degli stimoli termici.

Inoltre, il dolore non è localizzabile all’interno del cavo orale.

Ovvero, è impossibile capire da quale dente provenga: è come se l’intera bocca facesse male.

In una simile situazione, è necessario recarsi subito da un esperto per la diagnosi.

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Pulpite reversibile e pulpite irreversibile

La pulpite dentale si può manifestare in due forme differenti, a seconda della profondità della lezione e del livello di infiammazione, pulpite reversibile e pulpite irreversibile.

La pulpite reversibile è quella che si combatte con un trattamento adeguato.

La lesione è ancora superficiale, e – cosa molto importante – è contenuta.

I danni ci sono ma sono modesti; il dolore non è quasi mai accompagnato da gonfiore; le fitte diventano più forti durante la masticazione o quando si consuma qualcosa di freddo o zuccherato (alimenti o bevande).

È possibile guarire completamente dalla pulpite reversibile attraverso cure e trattamenti corretti.

Ciò che conta è accorgersi in tempo della patologia, e correre immediatamente ai ripari con l’aiuto di un dentista.

La pulpite irreversibile o pulpite acuta è non è altro che lo step avanzato della pulpite reversibile: quella che è stata ignorata, e che appunto si è trasformata in un processo cronico e degenerativo.

Quando la pulpite diventa irreversibile c’è il rischio che la polpa vada in necrosi – in altri termini, che i nervi muoiano.

Come conseguenze ci sono gli ascessi dentali, le cisti, i granulomi e la parodontite.

Per curare la pulpite irreversibile è necessario devitalizzare la polpa dentale.

Nei casi più gravi di pulpite il dentista può decidere di estrarre il dente.

Quando la pulpite è irreversibile, il dolore resta anche se cessano gli stimoli legati alla masticazione e alla temperatura. In più, esso si estende dai denti alle orecchie, alla testa e al collo.

Come si previene la pulpite

prevenzione e cura pulpite infografica

Passiamo ad alcuni consigli per la prevenzione delle carie e della pulpite dentale:

  • lavare i denti almeno 3 volte al giorno con un dentifricio adatto, ricco di fluoro;
  • sostituire lo spazzolino dopo un paio di mesi, perché sulle setole si accumulano i batteri;
  • usare quotidianamente il filo interdentale per eliminare i residui di cibo tra un dente e l’altro;
  • evitare dentifrici sbiancanti, che sono abrasivi per lo smalto e rendono il dente più sensibile alle carie;
  • non esagerare con gli alimenti molto dolci;
  • spazzolare i denti dal basso verso l’alto, per allontanare i residui di cibo dalla gengiva.

Infine, è essenziale andare dal dentista regolarmente. Un professionista del settore è in grado di diagnosticare precocemente la pulpite e intervenire in tempi utili. Inoltre, una carie curata tempestivamente non darà luogo a infezioni e, dunque, a pulpite.

Cura della pulpite dentale

Come si cura la pulpite dentale?

Quando cura la pulpite reversibile l’obiettivo del dentista è preservare quanto più possibile la dentatura naturale, conservandola senza rimuovere nulla. In questi casi si parla di terapie e trattamenti di odontoiatria conservativa.

Al contrario, quando si cura la pulpite irreversibile, è necessario asportare la polpa per scongiurarne la degenerazione della patologia e la formazione  della necrosi dentali.

Il trattamento è endodontico, e si svolge quindi all’interno del dente: la terapia prevede prima la pulizia del canale (terapia canalare), che viene disinfettato, e poi la chiusura.

Ad ogni modo, sarà il dentista a scegliere la soluzione più adeguata a ogni singolo paziente.

Per esempio, talvolta è sufficiente anche solo la rimozione della carie.

Il rimedio può variare a seconda delle circostanze e della gravità della pulpite.

Per curare la malattia bisogna sconfiggere la causa dell’infezione e dell’infiammazione.

Nel frattempo, è indispensabile anche lenire il dolore.

Per questo obiettivo si assumono dei farmaci, antinfiammatori, antibiotici e analgesici, che ovviamente devono essere prescritti dal medico specializzato in odontoiatria.

dentista Paolo Francesco Orlando

Dott. Paolo Orlando

Chirurgo implantologo e odontoiatra che vanta una grande esperienza anche nell’innesto di impianti con poco osso. Iscritto all'ordine dei medici di Firenze con iscrizione albo di n. 967 si occupa di implantologia dentale e ortodonzia.

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