Ortognatodonzia: cos’è e come funziona

ortognatodonzia
icona calendario 1 Dicembre 2023     icona categoria Implantologia

In questo articolo ci concentreremo in particolare sull’ortognatodonzia, su cos’è e su come funziona questa branca specifica dell’odotontoiatria, affinché un paziente che legga il nostro blog possa vedere soddisfatti alcuni dubbi o quesiti in merito.

Talvolta infatti un ‘semplice’ intervento ortodontico può non essere sufficiente a risolvere, ad esempio, un caso di malocclusione o disallineamento dentale.
Ecco che un’adeguata diagnosi del dentista potrebbe rilevare la necessità di intervenire con un trattamento ortognatodontico.

Assieme al Dott. Paolo Francesco Orlando, dentista esperto con oltre 20 anni di esperienza, vedremo quindi nel dettaglio cos’è l’ortognatodonzia, come funzionano la diagnosi, la visita e i successivi trattamenti e quando può risultare necessario ricorrervi.

Cos’è l’ortognatodonzia

L’ortognatodonzia è appunto una branca dell’odontoiatria che si occupa in particolare delle anomalie dento-facciali e interviene in caso di malocclusioni, mal posizionamento dentale e disfunzioni nella crescita dello scheletro cranio-facciale.

In particolare l’ortognatodonzia è una disciplina medico-stomatologica volta a correggere le malformazioni e le alterazioni della crescita e dello sviluppo a carico dei mascellari.

Scopo dell’ortognatodonzia è prevenire, trattare o eliminare situazioni quali:

  • difficoltà in alcune funzioni quali la masticazione, la deglutizione e la corretta articolazione del linguaggio;
  • disfunzioni dell’articolazione temporo-mandibolare;
  • alterazioni dell’estetica facciale;
  • predisposizione a sviluppare parodontiti e carie;
  • disfunzioni posturali.

Differenze tra ortognatodonzia e ortodonzia

L’ortodonzia si occupa prioritariamente di correggere una serie di patologie a carico della dentatura, dalle malocclusioni agli affollamenti dentali.
Gli strumenti più classici comunemente utilizzati dall’ortodonzia sono gli apparecchi ortodontici (fissi o mobili).

L’ortognatodonzia è invece una particolare branca specialistica dell’odontoiatria che si applica su un campo d’azione più ampio.
Non si occupa infatti solo dei denti ma anche di tutte le anomalie di crescita cranio-facciali e delle disfunzioni neuromuscolari del distretto oro-facciale del paziente.

Obiettivi dell’ortognatodonzia

L’obiettivo principale dell’ortognatodonzia è quello di garantire al paziente un approccio multidisciplinare capace di prevenire, intercettare e correggere ogni tipo di anomalia a carico dell’apparato stomatognatico (ovvero i denti, tutto il cavo orale e lo scheletro maxillo-mandibolare).

L’ortognatodonzia è coinvolta molto spesso nella cura delle malocclusioni: una buona occlusione garantisce a sua volta una migliore igiene orale, la prevenzione dei traumi dentali, una corretta crescita delle ossa mascellari e, in generale, un’armonia estetica del viso.

Dunque, correggendo le anomalie a carico dei denti e delle ossa mascellari, l’ortognatodonzia si occupa non solo della salute della dentatura di un paziente, ma anche di migliorare tutte le funzioni della bocca, in particolare masticazione, deglutizione, respirazione e fonazione.

Inoltre, l’ortognatodonzia ha l’obiettivo di garantire l’armonia morfologica di tutte parti del viso: elemento questo fondamentale non solo da un punto di vista funzionale ma anche estetico e psicologico.

Riassumiamo dunque i principali obiettivi dell’ortognatodonzia:

  • trattare le malocclusioni dentali;
  • correggere le disarmonie del viso;
  • migliorare tutte le funzioni dell’apparato stomatognatico (masticazione, respirazione, fonazione, deglutizione).

Come funziona l’ortognatodonzia

E’ importante capire cos’è e come funziona l’ortognatodonzia per riconoscere la necessità di farvi ricorso il prima possibile.

Questo evita infatti che una situazione di disarmonia dell’apparato stomatognatico si cristallizzi e consolidi in età adulta.

Infatti l’ortognatodonzia si avvale di strumenti e cure diversi a seconda dell’età del paziente e della gravità del problema.

Per questa ragione sarebbe opportuno fare una prima visita odontoiatrica entro i 6 anni di età del bambino (possibilmente attorno ai 4 anni). In questo modo è possibile intercettare precocemente eventuali problemi.

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Una volta individuato il problema, l’ortognatodonzista fa ricorso a specifici apparecchi fissi o mobili per riposizionare i denti.

In caso di anomalie allo scheletro cranio-facciale la questione diventa però più complessa e bisogna ricorrere ad un indirizzamento terapeutico più strutturato.

Ma guardiamo nel dettaglio come funziona l’ortognatodonzia attraverso le tre fasi della diagnosi, della visita e delle conseguenti misure terapeutiche individuate dallo specialista.

La diagnosi

Conoscere i diversi tipi, forme e gradi di sviluppo delle malocclusioni dentali, nonché le problematiche di natura ossea e di crescita scheletrica dei mascellari, è fondamentale per intervenire adeguatamente sulle problematiche di cui è oggetto il paziente.

Ancora una volta quindi non ci stanchiamo di dire quanto sia importante affidarsi a professionisti di riconosciuta affidabilità, senza cercare soluzioni più economiche che sconteremo però nel lungo periodo con lavori approssimativi e poco mirati!

Chiaramente, un intervento effettuato in età prescolare (4-6 anni) risulterà particolarmente efficace.

Il professionista può infatti seguire l’evoluzione dei denti decidui e della crescita scheletrica del bambino, intercettando in fase iniziale un’eventuale malocclusione o anomalia funzionale.

In questa fase perlopiù è ancora possibile intervenire con l’ortodonzia intercettiva, che guida ossa e denti nella loro posizione fisiologica prima dell’evolversi dell’anomalia in una problematica più importante.

Vedremo invece nel paragrafo dedicato alla terapia come l’ortognatodontista interviene nel caso di un paziente adulto.
Soffermiamoci ora sul capire come funziona la visita ortognatodontica, fondamentale per poter formulare una corretta diagnosi.

Come si svolge la visita

Una volta appreso qualcosa in più sull’ortognatodonzia, cos’è e come funziona, siamo certi che i pazienti siano molto interessati anche a capire come si svolge la relativa visita.

Vi diciamo subito che per formulare una diagnosi corretta è quasi sempre necessario sottoporsi a più visite.

Durante questi controlli vengono utilizzati diversi strumenti diagnostici. Infatti una visita ortognatodontica richiede necessariamente l’analisi sequenziale di tutti gli apparati e gli organi che compongono l’apparato stomatognatico.

Tra gli strumenti utilizzati troviamo dunque le fotografie all’interno della bocca e del volto, le radiografie (si parte di solito con un’ortopanoramica), i modelli in gesso delle arcate, un tracciato cefalometrico, una visita posturale; talvolta si ricorre anche allo studio in 3D.

Tutto questo serve a raccogliere il maggior numero possibile di informazioni; in particolare, se si tratta di un bambino o di un soggetto giovane, è anche utile conoscere eventuali abitudini quali la suzione del pollice.

Il trattamento

Le misure terapeutiche variano ovviamente a seconda dell’età del paziente: un soggetto giovane ha bisogno di un trattamento diverso rispetto ad uno adulto.

Abbiamo visto infatti come in un paziente in età pediatrica si faccia perlopiù ricorso ad una ortodonzia intercettava, in grado di correggere per tempo i problemi di malocclusione.

Un paziente a fine crescita potrà invece necessitare, a seconda della situazione, di una terapia ortognatodontica correttiva tanto per affrontare piccoli problemi di disallineamento quanto per trattare più importanti malocclusioni dento-scheletriche.

Se le alterazioni a carico della crescita e dello sviluppo delle ossa mascellari sono molto avanzate, probabilmente il solo trattamento ortodontico non sarà più sufficiente e l’ortognatodontista dovrà collaborare con un chirurgo maxillo-facciale.

Questo preventivo lavoro di chirurgia orale, volto a preparare le arcate dentali, facilita il successivo intervento dell’ortognatodontista e il successo dell’obiettivo finale.

Vantaggi del trattamento di ortognatodonzia

Ci siamo soffermati finora sull’ortognatodonzia, cos’è e come funziona.

In conclusione, rispondiamo ad una delle domande che ci vengono rivolte più spesso dai nostri pazienti: ma quali sono i vantaggi di un trattamento di ortgnatodonzia?

Chiaramente sono molti, a partire dal recupero di tutte le funzionalità della bocca quali masticazione, fonazione, deglutizione e respirazione. Non dobbiamo darle per scontate perchè sono preziose alleate del nostro benessere quotidiano.

Non è poi da sottovalutare il forte impatto psicologico e sociale che una ritrovata armonia estetica del viso può donare al paziente.

Gli studi dentistici Dental Factor hanno specialisti qualificati anche nel campo dell’ortognatodonzia e potranno aiutarti a capire se tu o il tuo bambino avete bisogno di un trattamento di questo tipo, con quali spese e quali benefici potrete ottenere da un rapido intervento.

Per avere maggiori informazioni o fissare un consulenza puoi contattarci al 055 26 98 788 o inviarci una mail a info@dentalfactor.it. Siamo operativi dal lunedì al venerdi dalle ore 9:00 alle ore 19:30

dentista Paolo Francesco Orlando

Dott. Paolo Francesco Orlando

Chirurgo implantologo e odontoiatra che vanta una grande esperienza anche nell’innesto di impianti con poco osso. Iscritto all'ordine dei medici di Firenze con iscrizione albo di n. 967 si occupa di implantologia dentale e ortodonzia.

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