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Morso profondo: cos’è
Il morso profondo, conosciuto anche con il nome di morso chiuso o coperto, consiste in una malocclusione dentale.
La caratteristica principale di questa problematica è rappresentata dai denti incisivi dell’arcata superiore che coprono eccessivamente i denti dell’arcata inferiore.
Nel caso di un morso normale, gli incisivi superiori coprono i denti dell’arcata inferiore con circa 2 mm.
Invece, in presenza di una condizione di morso profondo, si può arrivare ad una copertura che supera i 4 millimetri, quindi più del doppio rispetto al normale.
I casi maggiormente significativi di morso profondo interessano circa 1 paziente su 5 in dentatura mista.
A seconda della posizione dentale, questa problematica può essere classificata come morso profondo di prima o seconda classe.
Nelle casistiche peggiori, gli incisivi superiori possono giungere a toccare perfino la gengiva vestibolare dei denti inferiori, portandoli ad arrivare ed urtare il palato.
Questa condizione è decisamente critica ed estrema, in quanto può portare a notevoli danni ai tessuti.
Il morso profondo (in inglese viene chiamato anche deep bite) non deve essere decisamente una condizione da sottovalutare, ma deve essere tenuta sotto controllo ed essere analizzata per essere sicuri che non possa trattarsi di un problema di malocclusione veramente molto grave per la nostra salute di tutti i giorni.
In particolare risulta fondamentale effettuare alcune visite di controllo, in particolare in giovane età per evitare problemi futuri connessi a questo deficit.
Vuoi approfondire: Malocclusione dentale: cos’è, le 3 classi e rimedi
Le cause principali connesse al morso profondo
Come il resto delle altre forme di malocclusioni, il morso profondo può essere causato da vari fattori di natura genetica, oltre che da abitudini sbagliate prese fin da bambini nel periodo infantile o adolescenziale.
Il morso profondo può essere provocato da una ridotta altezza facciale inferiore oppure da una non sufficiente eruzione dei denti posteriori.
Ugualmente può causare delle situazioni dentali complicate, una eccessiva eruzione dei denti anteriori.
Normalmente, si può presentare un’anomalia scheletrica di diversa natura, che può portare a delle interferenze con lo sviluppo regolare delle arcate.
In generale, in età infantile la presenza di anomalie scheletriche può essere combinata ad un morso profondo anteriore, ad una malocclusione di seconda classe e a un grado di diversa natura di iposviluppo mandibolare.
Quest’ultimo interessa una condizione della mandibola non molto sviluppata, che può portare ad una serie di complicanze più o meno gravi.
La ridotta altezza facciale viene molte volte combinata con labbra emerse e prominenti, che potrebbero essere delle giuste dimensioni nel caso in cui l’altezza del viso fosse idonea alle condizioni normali.
Per una maggiore chiarezza riportiamo alcune delle possibili altre cause che possono portare ai sintomi tipici del morso profondo:
- registrazione di una bassa altezza facciale
- non sufficiente eruzione dei denti posteriori
- eruzione maggiore del normale dei denti anteriori
- utilizzo eccessivo del ciuccio in età maggiore ai tre anni
- succhiare il dito molte volte oltre i due anni
- uso eccessivo di biberon dopo i cinque anni
- episodi prolungati nei quali si morde la penna
- mordersi le unghie in continuazione
- mettersi spesso oggetti di vario tipo in bocca
Tutti i citati episodi possono portare a situazioni problematiche, che se non vengono controllati in maniera tempestiva possono portare al morso profondo.
Viene raccomandato caldamente di intervenire grazie all’ortodonzia intercettiva, che viene generalmente rivolta ai bambini, proprio per migliorare le condizioni dentali.
Se queste condizioni vengono trascurate, non ci si ferma unicamente ad un deficit estetico: le condizioni del morso profondo possono portare a disturbi durante la fase della deglutizione, ma non solo.
Infatti, si può giungere anche a conseguenze che interessano la corretta postura del bambino: bisogna sempre considerare che intervenire in giovane età è la migliore scelta da fare e ci sono maggiori possibilità di correzione del disturbo in questione durante l’età dello sviluppo.
Sintomi evidenti causati dal morso profondo
Per riconoscere condizioni riconducibili direttamente alla problematica del morso profondo, ci sono vari sintomi derivanti dal morso aperto, che possono fornirci un campanello d’allarme che non deve essere assolutamente trascurato.
Consideriamo alcuni dei principali sintomi collegati alle problematiche in questione:
- evidenti difficoltà di deglutizione nel momento in cui si mangia o si beve
- come abbiamo già visto, problematiche connesse alla giusta postura durante la giornata
- in casi estremi di morso profondo, i sintomi possono interessare anche difficoltà con il linguaggio, di fonetica e nel parlare correttamente senza impedimenti
- disallineamento non armonico della bocca e del viso, che porta ad un deficit estetico più o meno evidente
- fenomeni di denti sporgenti, visibile sensibilmente durante il sorriso
- labbra che non si richiudono in maniera esatta
- difficoltà nella fase della masticazione durante i pasti
Tutta questa serie di sintomi non devono essere isolati, ma analizzati per riuscire a capirne le cause, in quanto possono realmente considerarsi sintomi del morso aperto.
Se focalizziamo la nostra concentrazione sul fattore puramente estetico, possono essere messe in luce alcune delle conseguenze più evidenti del morso profondo.
Tra queste rileviamo certamente un rapporto naso/mento accorciato e un sorriso gengivale molto in evidenza.
In aggiunta, spesso si nota in maniera chiara una posizione della mandibola leggermente spostata indietro in relazione alla mascella.
Il morso profondo può far registrare anche altri sintomi.
Parliamo di problematiche collegate principalmente all’articolazione temporo mandibolare, che è causa di dolore nella zona immediatamente prossima alla mandibola.
Quest’ultima, in presenza delle sopracitate condizioni, si trova sensibilmente limitata nei movimenti, come quelli normali di apertura e chiusura della bocca.
In presenza di questo o degli altri sintomi che sono stati presentati, risulta quindi fondamentale un intervento tempestivo ed efficace, da concordare con uno studio dentistico affidabile che possa presentare delle misure di correzione del problema, che presenteremo all’interno dell’articolo nei prossimi paragrafi.
Quando intervenire in casi di morso aperto
Come si può ben intuire, per ogni tipo di malocclusione e in generale di patologia, non esiste una cura omologata che vada bene per tutti, in quanto ogni caso deve essere studiato nella sua unicità.
Per questo è di fondamentale importanza rivolgersi ad uno specialista, esperto in ortodonzia, che possa valutare bene le condizioni in essere e le possibili modalità di intervento in caso di morso profondo.
Sarà quindi necessario fare una visita innanzitutto per ricevere una diagnosi accurata presso il proprio dentista o ortodontista di cui ci si fida: bisogna accertare le condizioni del problema, in quanto nonostante i possibili sintomi non si può esser certi di cosa si tratta.
In seguito si valuterà se sarà il caso di procedere con una terapia ortodondica mirata a correggere i difetti evidenti del morso aperto.
Molte volte, le principali difficoltà legate alla correzione di questa problematica sono collegate alla necessità di dover aumentare il fenomeno di eruzione dei denti posteriori, in modo da spingere la rotazione della mandibola verso giù, senza provocare una diminuzione consistente della prominenza del mento.
Si tratta di un intervento molto delicato, quando e come intervenire dipende spesso dai vari casi in questione e da diversi fattori da valutare attentamente.
Nel caso in cui sia diagnosticata una malocclusione di seconda classe, si può pensare di intervenire con l’utilizzo di una trazione orale cervicale, utilizzando anche la tendenza all’estrusione delle forze extradotali che si creano naturalmente nella zona sotto la mascella superiore.
Una differente modalità di intervento per il morso profondo interessa invece l’uso di un apparecchio funzionale.
Il principale scopo di questo strumento consiste nell’inibizione dell’eruzione dei denti posteriori mascellari, spingendo d’altro canto su quella dei denti posteriori mandibolari, operando una lenta ma efficace correzione del difetto causato dal morso profondo.
Come si corregge: modalità di cura per bambini e adulti
Intervenire in caso di morso profondo in età infantile piuttosto che in quella adulta può decisamente fare la differenza per la buona riuscita dell’azione di correzione.
Infatti, se si intraprende da bambini una terapia nella fase di sviluppo delle ossa, si è in grado di agire direttamente sulla crescita della zona mascellare e mandibolare, forzando una corretta formazione delle ossa e correggendo il difetto in essere.
L’ortodonzia infantile intercetta così il problema in via di formazione: per questo in un’ottica di prevenzione risulta importante portare il bambino ad una visita di controllo verso i 5/6 anni, in modo da curare l’eventuale problema in un modo meno invasivo e maggiormente efficace, che può comunque terminare già in periodo adolescenziale.
La scelta dell’apparecchio da utilizzare per la correzione, che sia mobile oppure uno strumento fisso, ovviamente varia a seconda della gravità del morso aperto.
Nella maggior parte dei casi, il dentista potrebbe scegliere una terapia mista con un apparecchio mobile in una prima fase e un apparecchio fisso nel momento in cui sono fuoriusciti tutti i denti definitivi del bambino.
Nel momento in cui malocclusioni come il morso profondo non vengono opportunamente corrette da bambini, ci sarà necessità di intervenire in età adulta, nonostante in questo caso sia un processo molto più lungo e difficile.
In genere in questi casi si ricorre all’apparecchio linguale senza attacchi o all’apparecchio fisso. Il primo ha la buona caratteristica di non essere visibile, a differenza dei classici apparecchi.
Come abbiamo già visto, tuttavia ogni caso è differente, e deve essere valutato attentamente dal dentista o dall’ortodontista di fiducia, in modo da optare per la terapia maggiormente idonea dopo una visita oculata e dettagliata.
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Dott. Paolo Orlando
Chirurgo implantologo e odontoiatra che vanta una grande esperienza anche nell’innesto di impianti con poco osso. Iscritto all'ordine dei medici di Firenze con iscrizione albo di n. 967 si occupa di implantologia dentale e ortodonzia.