Vite di Guarigione: cos’è e a cosa serve in implantologia

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icona calendario 3 Febbraio 2024     icona categoria Implantologia

La vite di guarigione è un dispositivo medico essenziale, piccolo ma efficace, composto di titanio, noto per la sua robustezza e resistenza. Il suo ruolo è quello di inserirsi nell’osso, favorire il processo di guarigione naturale e ridurre il dolore. Con una procedura minimamente invasiva, questa vite si dimostra particolarmente utile nel trattamento di condizioni come fratture e osteoartrite, fornendo un supporto stabile per la rigenerazione dell’osso.

In questo articolo assieme al Dott. Paolo Francesco Orlando, dentista implantologo esperto delle cliniche Dental Factor, vediamo in dettaglio cos’è la vite di guarigione, a cosa serve e cosa fare nei casi in cui la vite o l’impianto dentale si sviti o si muova.

Se hai bisogno di mettere un impianto dentale contatta le cliniche Dental Factor. Per avere maggiori informazioni o fissare un appuntamento puoi contattarci al 055 26 98 788 o inviarci una mail a info@dentalfactor.it. Siamo operativi dal lunedì al venerdi dalle ore 9:00 alle ore 19:30

Cos’è la vite di guarigione

La vite di guarigione, nota anche come pilastro transepiteliale, è un dispositivo utilizzato nell’implantologia dentale.

Dopo l’inserimento dell’impianto nell’osso, la vite viene applicata per guidare e supportare la guarigione dei tessuti molli, ovvero della gengiva, attorno all’impianto stesso. La sua funzione è dunque duplice: favorisce una corretta guarigione e prepara il sito per l’applicazione successiva della corona o del ponte dentale.

Come scegliere quella corretta

La vite di guarigione è selezionata dal dentista in base a diversi parametri, tra cui l’altezza del canale transmucoso, ossia la distanza tra la testa dell’impianto e il margine della gengiva perimplantare.

Questa altezza cambia a seconda delle necessità di ogni paziente e dipende dalla profondità tra la parte superiore dell’impianto e la gengiva circostante.

La sua applicazione può avvenire subito dopo l’inserimento dell’impianto (procedura “one stage“) o in un secondo momento, dopo un periodo di riposo dell’impianto, per favorire l’osteointegrazione (procedura “two stages“).

Selezionare la giusta altezza aiuta a garantire che la gengiva guarisca bene e che l’area sia pronta per le prossime fasi del trattamento.

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Per quanto tempo si tiene la vite di guarigione?

Il periodo durante il quale la vite di guarigione rimane in bocca varia a seconda della procedura adottata e dell’individuale processo di guarigione.
In generale, per una procedura “one stage“, la vite rimane per tutto il tempo necessario alla fase di osteointegrazione, che può oscillare tra le 4 e le 20 settimane. Per la procedura “two stages“, la vite è applicata nella seconda fase chirurgica e di solito rimane in posizione dalle 4 alle 6 settimane.

Vite di guarigione nell’impianto dentale

La vite di guarigione è un componente essenziale negli impianti dentali, agendo come ponte tra l’impianto interno e la bocca.

Dopo che l’impianto è stato inserito e lasciato a integrarsi con l’osso per 4-6 mesi, si inizia la fase di guarigione secondaria. In questa fase, la vite di guarigione collega l’impianto all’interno dell’osso con la parte esterna, formando la gengiva attorno all’impianto. Questa azione è cruciale per preparare il sito per una protesi che sia bella a vedersi e confortevole per la gengiva.

Come pulire la vite di guarigione

Dopo l’inserimento della vite di guarigione e la guarigione completa della ferita, è importante per il paziente mantenerla pulita. La pulizia dovrebbe avvenire con uno spazzolino, preferibilmente con setole morbide, utilizzando la stessa routine di igiene orale domiciliare adottata per i denti naturali.

Cosa fare se la vite si svita o si muove

Nonostante la routine dell’operazione, possono verificarsi delle complicanze. Ad esempio, se la vite di guarigione si allenta, è fondamentale contattare immediatamente l’odontoiatra per un adeguato intervento. In alcuni casi, specialmente in presenza di cattive abitudini igieniche, potrebbe verificarsi una recessione gengivale che rende visibile l’impianto. Anche in questa situazione, è cruciale rivolgersi al proprio dentista per valutare le opzioni terapeutiche.

dentista Paolo Francesco Orlando

Dott. Paolo Francesco Orlando

Chirurgo implantologo e odontoiatra che vanta una grande esperienza anche nell’innesto di impianti con poco osso. Iscritto all'ordine dei medici di Firenze con iscrizione albo di n. 967 si occupa di implantologia dentale e ortodonzia.

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