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Il danneggiamento e la successiva perdita di un dente determinano non solo disagi estetici strettamente connessi all’assenza dell’elemento dentario ma anche e soprattutto problemi di salute legati all’aspetto dell’osso mascellare che sorregge il dente mancante, il quale piano piano perde di volume e si atrofizza.
Devi sapere che la mancanza di sufficiente osso nell’arcata dentale non consente l’applicazione di un impianto dentale stabile e richiede di attuare, in via preliminare, procedure rigenerative dell’osso.
In tali casi è necessario ricorrere alla chirurgia orale.
Prima di sostituire il dente mancante con un impianto dentale, è infatti necessario procedere a un rialzo di seno mascellare, il quale ha la funzione di produrre nuovo tessuto osseo nelle zone in cui manca.
Mediante l’aggiunta di osso sintetico a quello già esistente si ricava la quantità di osso sufficiente per permettere l’inserimento dei perni in titanio.
Il risultato? Un nuovo sorriso con denti fissi e stabili per tutti i pazienti!
Approfondiamo nel dettaglio la tecnica dell rialzo del seno mascellare, evidenziando le procedure operative e le eventuali complicanze di questa tecnica all’avanguardia per la rigenerazione ossea
Cos’è il seno mascellare?
Il concetto di seno mascellare
Tra i quattro seni paranasali, le cavità aeree collocate all’interno delle ossa del cranio e rivestite di mucosa, il più imponente è il seno mascellare.
Dalla forma triangolare, il compito del seno mascellare è quello di fornire una corretta aereazione naso-gola per mezzo di piccolissimi orefizi comunicanti con le cavità nasali.
Forse non lo sai ma vi sono dei casi in cui il seno mascellare deve necessariamente essere sottoposto a una pratica chirurgica veloce e non dolorosa che ne permetta il suo rialzo, attraverso un aumento di volume osseo nell’arcata superiore della dentatura.
Mediante l’aggiunta di osso sintetico a quello già esistente, il volume dell’osso sarà sufficientemente ampio da permettere l’inserimento di impianti dentali.
Il rialzo del seno mascellare: le tecniche di esecuzione
Il rialzo del seno mascellare è indicato per la riabilitazione di tutti quei pazienti che hanno perso da lungo tempo i denti posteriori superiori e non hanno più quel supporto osseo utile per procedere con l’implantologia.
Le tecniche di esecuzione del rialzo del seno mascellare sono essenzialmente due: crestale (o piccolo rialzo) e laterale (o grande rialzo).
Tali tecniche differiscono nettamente per costi, tempi e complessità di esecuzione. Tieni bene a mente che entrambe le tecniche sono oggi sicure e molto utilizzate. È compito dello specialista consigliare la tecnica più idonea alle condizioni cliniche di ogni paziente.
Entrambe le tecniche presuppongono lo svolgimento dell’intervento in anestesia locale e viene prescritto al paziente di stare a riposo subito dopo l’intervento. L’attuazione di un protocollo farmacologico adeguato permette di minimizzare i fastidi post-operatori.
L’osso utilizzato per riempire la cavità e permettere il raggiungimento dello spessore idoneo all’inserimento degli impianti dentali è solitamente di tipo sintetico, ricostruito in laboratorio.
La tecnica per via crestale è la meno invasiva, la ripresa post-operatoria è più rapida e si utilizza per piccole perdite di osso verticale.
In tale intervento il riempimento della parte inferiore del seno mascellare avviene attraverso un minuscolo foro nella cresta e i materiali utilizzati sono essenzialmente biomateriali sintetici di ultima generazione.
Con un’attenzione maniacale per non lacerare la membrana, si proseguirà con un piccolo spostamento in alto del pavimento del seno mascellare e con il successivo riempimento della membrana che lo ricopre e, nei casi in cui ci sia sufficiente disponibilità di osso, con l’inserimento degli impianti.
Diversamente, il grande rialzo presuppone una piccola incisione sulla gengiva al fine di scoprire e raschiare l’osso dove è contenuta la parte bassa del seno mascellare.
Questa tecnica ha l’obiettivo di accedere alla cavità del seno per mezzo di una finestra laterale aperta a livello del seno mascellare attraverso la gengiva e la parete ossea.
Anche in questo caso si procederà poi al sollevamento della membrana sinusale per mezzo di strumenti piezoelettrici e al riempimento del seno mascellare con un biomateriale che stimola la creazione di osso nuovo.
Di norma dopo la sutura della gengiva sarà necessario aspettare qualche mese prima che il biomateriale si sarà integrato completamente nell’osso.
Ciò è imprescindibile per la garanzia di una stabilità agli impianti dentali da inserire.
Atteso questo periodo, si procederà con l’intervento di implantologia dove il professionista posizionerà gli impianti, piccole radici artificiali, all’interno del neo costituito osso mascellare.
Questa tecnica è solitamente usata nei casi in cui le creste dell’alveolo hanno un volume inferiore a un millimetro in quanto l’intervento prevede una ricostruzione vera e propria della cresta alveolare atrofica, in altezza e in larghezza.
Chi può essere sottoposto a rialzo del seno mascellare?
Il rialzo del seno mascellare è un intervento chirurgico e solo con l’effettuazione di una radiografia ortopanoramica è possibile conoscere la personale struttura dentale.
In alcuni casi potrà essere prescritta una tac dell’osso mascellare che di fatto permette di valutare l’esatta quantità di osso presente e di studiare lo spessore da ripristinare preliminarmente all’inserimento dell’impianto.
Di fatto si parla in gergo di “mini rialzo del seno mascellare” quando il rialzo è non superiore a 3 millimetri. Qualora il rialzo sia superiore a 3 e pari a 8 millimetri si eseguirà quello che viene comumente definito “grande rialzo del seno mascellare“.
In ogni caso e prima di effettuare l’intervento, sarà cura del medico implantologo procedere agli accertamenti necessari, analizzando attentamente il quadro clinico del paziente e valutandone insieme potenziali rischi attraverso uno studio preliminare anamnestico, radiografico e clinico.
In particolare, tale tipologia di intervento non è particolarmente indicata per chi soffre di cisti, sinusiti acute o neoplasie.
Complicazioni e rischi
In linea generale non vi sono particolari complicanze derivanti da un intervento di rialzo del seno mascellare, il quale ha una percentuale di successo molto alta.
L’eventuale comparsa di leggero gonfiore, ematomi o lividi nei giorni immediatamente successivi all’intervento è considerata piuttosto normale e con un briciolo di attenzione questi sintomi scompariranno in pochi giorni.
Ad ogni modo la comparsa di eventuali complicazioni interessa principalmente la fase postoperatoria e le stesse possono essere di tipo vascolare, infettivo e anatomico, causato da una non buona integrazione dell’osso inserito rispetto a quello già esistente nel cavo orale.
I soggetti più facilmente affetti da complicanze tendenzialmente sono i pazienti diabetici.
Scegliere i professionisti giusti, competenti nell’esecuzione di tale tipologia di intervento e che utilizzino strumenti di precisione all’avanguardia è indispensabile.
Un’attenta e corretta progettazione dell’intervento di rialzamento del seno mascellare e una completa e diligente esecuzione della terapia farmacologica pre e post operatoria da parte del paziente, infatti, azzereranno i rischi di danni permanenti e infezioni gravi, con un risultato durevole nel tempo e ottimale non soltanto dal punto di vista estetico ma anche funzionale.
Non dimenticare che l’esecuzione ottimale della sola igiene orale da parte del paziente è in grado di per sé di ridurre le complicanze e velocizzare la guarigione dell’intervento.
Dott. Paolo Orlando
Chirurgo implantologo e odontoiatra che vanta una grande esperienza anche nell’innesto di impianti con poco osso. Iscritto all'ordine dei medici di Firenze con iscrizione albo di n. 967 si occupa di implantologia dentale e ortodonzia.