Recessione gengivale: cause, sintomi e cura

recessione gengivale
icona calendario 12 Agosto 2022     icona categoria Odontoiatria

Ti è mai successo di notare le gengive che si ritirano?

Si tratta di una condizione clinica nota con il nome di “recessione gengivale“, consistente nello spostamento del margine gengivale verso il basso dei denti.

Le gengive che si ritirano espongono le radici dei denti e possono provocare problemi sia estetici che funzionali.

In alcuni pazienti questo fenomeno si associa alla malattia paradontale, chiamata parodontite: una patologia che, nelle sue varie forme, interessa circa il 30% della popolazione.

Ma perché si verifica questo fenomeno e quali sono i sintomi tipici? In questo articolo vediamo nel dettaglio le cause e i sintomi della recessione gengivale nonché le possibili cure per risolvere il problema.

Cos’è la recessione gengivale? E perché si verifica?

Le cause della recessione gengivale sono varie, anche se sono collegate soprattutto a una cattiva igiene orale e a delle cattive abitudini quotidiane.

Una delle cause scatenanti la recessione gengivale è infatti il tabagismo, ma anche lo spazzolamento scorretto dei denti e la presenza di gengivite, a lungo andare, possono scatenare il problema.

Alcune persone tendono a sviluppare la recessione gengivale a causa della parodontite o del bruxismo, fattori che certamente contribuiscono in buona parte alla ritirata delle gengive con tutte le sue conseguenze.

Anche il diabete o i disturbi alimentari possono avere un ruolo decisivo nella sua insorgenza, e persino la presenza di piercing sui denti.

Cause delle gengive ritirate

  • Scarsa igiene orale;
  • Gengivite;
  • Parodontite;
  • Denti storti;
  • Diabete;
  • Malattie ereditarie;
  • Carenza di vitamina C;
  • Cambiamenti ormonali e ciclo mestruale;
  • Fumo;

Sopra sono elencati le principali cause della recessione gengivale.

Lo spazzolamento scorretto dei denti rappresenta indubbiamente il primo fattore responsabile delle gengive ritirate.

La causa è da ricercare nello spazzolino usato, se questo è con setole dure può infatti sensibilizzare eccessivamente le gengive e contribuire alla loro ritirata.

La stessa cosa vale per il filo interdentale: se usato in modo inappropriato questo prezioso strumento per l’igiene orale può far scaturire il problema.

Lo spazzolamento scorretto dei denti è in grado di provocare un vero e proprio trauma ai tessuti, e non consente di pulire a fondo gengive e denti aumentando il rischio di sviluppare la gengivite a causa della proliferazione indisturbata dei batteri (la gengivite è un’infiammazione dei tessuti gengivali, provocata da batteri e placca batterica).

La gengivite, se trascurata, può inoltre progredire in “piorrea“, comunemente chiamata “parodontite“: una patologia che causa la perdita dei tessuti deputati al sostentamento dei denti nella loro posizione naturale.

In quest’ultimo caso la situazione si può ulteriormente aggravare: in aggiunta alla recessione gengivale infatti, la gengivite può provocare la perdita del supporto osseo, fattore che nel tempo può causare persino la caduta dei denti.

Anche i piercing sono responsabili dell’insorgenza della recessione gengivale, a causa del continuo sfregamento che, l’accessorio, a lungo andare può causare ai denti (soprattutto se il piercing si trova nella lingua o sulle labbra).

Problematiche alimentari, come l’anoressia o la bulimia, ma anche alcune gravi malattie sistemiche (ad esempio lo scorbuto, ovvero la mancanza nell’organismo di vitamina “C”), insieme al fumo e alla tendenza al bruxismo possono causare la recessione gengivale (in modo particolare il diabete).

Oltre a tali fattori va considerato che anche un semplice trauma, come ad esempio un infortunio sportivo, può causare il ritiro delle gengive, e anche la genetica può avere al riguardo un ruolo determinante: alcune persone nascono con gengive molto deboli, per una questione semplicemente familiare.

Sintomi

  • Arretramento delle gengive;
  • Gengive ritirate con visibilità del colletto del dente;
  • Ipersensibilità ai denti e alla radice
  • Presenza di spazi vuoti tra i denti;
  • Alitosi;
  • Gengive gonfie;

Quelli che vediamo sopraelencati sono i sintomi pù comuni della recessione gengivale.

È importante sapere che le gengive ritirate non sono un problema puramente estetico ma, la recessione gengivale, può comportare numerosi fastidi e ulteriori problematiche a chi ne soffre, provocando anche dolore e, nei casi più gravi, persino la perdita dei denti.

Quando le gengive si ritirano, sia creano degli spazi vuoti tra la linea gengivale e i denti, chiamati “tasche parodontali“.

Le tasche sono delle cavità dove si annidano e proliferano indisturbati i batteri, i quali possono causare fastidi e dolori ed essere pericolosi per la salute del cavo orale e dei denti stessi.

La retrazione delle gengive non deve essere mai trascurata, in quanto, può danneggiare in modo permanente il tessuto e le ossa delle arcate dentali fino a causare la caduta dei denti.

Bisogna considerare infatti che le gengive svolgono un ruolo fondamentale per la salute dei denti: il tessuto gengivale che avvolge ogni dente funge da “polsino”, lo protegge e lo sostiene.

Inoltre una prolungata recessione gengivale può provocare lo sviluppo di forti infezioni nel cavo orale, che possono indurre dolore.

Solitamente, la zona più colpita da recessione gengivale è quelle relativa ai  canini e i premolari.

Oltre alle conseguenze di natura estetica dovute all’esposizione o alla perdita dei denti, la recessione gengivale può provocare anche forti infezioni nella bocca, che possono provocare dolori durante la masticazione e la deglutizione.

I disturbi più comuni provocati dalle gengive che si ritirano sono: ipersensibilità dentale, dolore, sanguinamento gengivale, alito cattivo, gengive gonfie e arrossate.

Uno dei primi sintomi, che rivela il ritirasi delle gengive, è sicuramente la sensibilità dentale.

Quando la ritirata colpisce il tessuto gengivale la radice dentale, nei casi più gravi, rischia di rimanere esposta. Non avendo più la protezione adeguata, il dente può diventare assai sensibile al freddo e al caldo, e la radice rimasta all’esterno diventa molto più esposta al rischio di carie.

Se avete la sensazione di avere i denti sensibili al caldo, al freddo e a forti cambiamenti di temperatura, è opportuno effettuare subito una visita dal proprio dentista di fiducia.

Quando una persona soffre di recessione gengivale, tende a pulire i denti più raramente a causa del fastidio e del dolore percepito, causando un accumulo di placca batterica e tartaro che, a loro volta, possono provocare la formazione di carie dentali.

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Complicanze e rischi della recessione gengivale

Quando si verifica l’arretramento gengivale tendono a formarsi degli spazi vuoti fra i denti, spazi che in campo medico vengono chiamati “tasche”.

Queste cavità, a loro volta, agevolano la nascita di batteri pericolosi per il cavo orale, batteri che possono causare molti fastidi e alito cattivo.

Se non trattata in modo adeguato, la recessione gengivale può addirittura causare il danneggiamento permanente del tessuto e delle ossa dentali, provocando nei casi più gravi anche la caduta dei denti.

Tutti i denti possono essere interessati da questo problema, ma i canini e i premolari sono solitamente quelli più coinvolti.

Le complicanze di questo problema, se non trattato tempestivamente, possono essere anche gravi: la recessione gengivale può infatti provocare importanti infezioni al cavo orale, e conseguentemente dolore durante la masticazione e deglutizione.

In molti casi può comparire anche sanguinamento gengivale, soprattutto se non si interviene tempestivamente sul problema.

Come riconoscere subito la recessione gengivale

Riconoscere la recessione gengivale non è difficile, basta osservare le gengive e attenzionare la presenza di alcuni sintomi tipici.

Solitamente, le persone che soffrono di recessione gengivale, lamentano un notevole disagio estetico: è chiaro infatti che le gengive, apparendo gonfie e arrossate, non restituiscano certo un bel sorriso allo specchio.

Ma il problema non è puramente estetico, i pazienti con i denti colpiti dalla recessione (soprattutto i canini e i premolari), si accorgeranno subito di avere le radici dentali esposte, radici che appariranno molto più lunghe del normale.

La maggior parte delle persone, solitamente, si accorge di soffrire di recessione gengivale a causa dell’elevata ipersensibilità dentale e dal sanguinamento gengivale.

Inoltre la presenza di un qualsiasi sintomo sopraelencato, dovrebbe essere per voi un campanello di allarme per effettuare subito un controllo dal dentista.

Se noti qualche sintomo puoi contattare gli studi dentistici dental Factor per effettuare una visita gratuita e senza impegno.

Prevenzione

Per prima cosa è importante porre l’accento sul fatto che la recessione gengivale non rappresenti un problema acuto e imprevedibile.

La parola d’ordine al riguardo, per evitare eventi di recessione gengivale, è la “prevenzione“.

Bisogna infatti considerare che il processo che porta le gengive a ritirarsi è piuttosto graduale e lento, e richiede una certa trascuratezza per svilupparsi e mostrare i propri effetti.

Per evitare questo problema è importante prendersi cura della propria salute orale, in primis scegliendo uno spazzolino adeguato che non abbia delle setole eccessivamente dure.

Uno spazzolino a setole morbide consentirà di effettuare una corretta pulizia dei denti senza andare a danneggiare le gengive.

Praticare una corretta igiene orale significa anche saper usare gli strumenti adatti alla cura dei denti, soprattutto lo spazzolino: questo deve essere mosso in modo circolare, spazzolando per almeno tre minuti dopo ogni pasto.

Di estrema importanza per l’igiene orale è anche il filo interdentale, la sua mancanza può infatti rendere facile un accumulo di placca e tartaro: sostanze che possono essere rimosse soltanto con una pulizia professionale della bocca.

È poi necessario evitare le cattive abitudini come il tabagismo, facendo attenzione a seguire una dieta equilibrata ricca di vitamina “C”.

È inoltre importante prendersi cura della propria igiene orale non solo a casa, ma anche da un professionista, avendo cura di lavare i denti dopo ogni pasto per evitare la proliferazione di batteri che, nel lungo tempo, potrebbero far scaturire questa problematica.

Effettuare l’igiene orale professionale almeno 2 volte l’anno consente di mantenere i denti sani e in perfetta salute.

È poi necessario monitorare il proprio stato di salute, avendo cura di controllare eventuali problematiche sistemiche.

Rimedi per gengive ritirate

  • Tenere una perfetta e meticolosa igiene orale;
  • Utilizzare uno spazzolino a setole morbide durante la pulizia dei denti;
  • Scegliere un dentifricio adatto alle proprie esigenze;
  • Evitare di fumare e la masticazione di tabacco;
  • Utilizzare un collutorio a base di clorexidina;
  • Evitare cibi eccessivamente zuccherati;

Quelli sopraelencati sono i rimedi per la recessione gengivale.

Cosa si consiglia di fare nel caso in cui le gengive si siano ritirate nonostante le necessarie accortezze?

In tutti i casi di recessione gengivale la corretta salute orale rimane fondamentale: se la recessione è lieve, infatti, per ripristinare la salute dei denti sarà sufficiente praticare correttamente l’igiene orale e professionali.

Dedicare una maggiore attenzione alla pulizia dei denti può essere sufficiente a fare rientrare le gengive nella loro posizione corretta.

È importante lavare i denti nel modo corretto e con il giusto movimento, il quale vede lo spazzolino muoversi dalla gengiva verso il dente e mai il contrario (altrimenti si rischia di far ritirare ancora di più le gengive),

Soltanto nei casi più gravi, quando la recessione è molto ingente, il problema potrebbe richiedere un intervento chirurgico: si tratta di un’operazione che consente di sistemare un innesto di gengiva nel cavo orale, in modo da coprire le radici esposte e rendere il tessuto gengivale più forte.

Prima di sottoporre il paziente a un innesto gengivale, il professionista specializzato in igiene orale cercherà di istruire il paziente ad osservare le normali pratiche di igiene domiciliare; soltanto in seguito, ovvero quando il soggetto sarà in grado di pulirsi i denti senza traumatizzare le gengive, il medico provvederà ad iniziare la terapia vera e propria.

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dentista Paolo Francesco Orlando

Dott. Paolo Francesco Orlando

Chirurgo implantologo e odontoiatra che vanta una grande esperienza anche nell’innesto di impianti con poco osso. Iscritto all'ordine dei medici di Firenze con iscrizione albo di n. 967 si occupa di implantologia dentale e ortodonzia.

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